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Il mitico Verdon

Aperto da Meissner, 27 Aprile 2025, 03:39:17

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Meissner

Il mitico Verdon
   
C'era una volta, le favole cominciavano così.
Dopo anni di alpinismo, era passato alla moto, antica passione mai sopita, Giovanni mi aveva proposto di girare assieme, ci conoscevamo già dalla montagna e ci siamo trovati sempre bene come carattere.
Era il 1997, dopo vari giri in moto lungo i passi alpini a Nord, un sabato sera, ore 19,00 ritrovo fisso nel suo negozio per decidere il da farsi la domenica.
"Giovanni, questa è la domenica buona?"
"Sì, domani sono libero, cosa andiamo a fare? Vediamo di metter giù qualche idea!"
"La Francia in alto l'abbiamo fatta, proviamo ad andare a sud. È un po' balzana, ma che ne dici del Verdon in giornata?"
"Renzo, sei il solito esagerato, saranno almeno 450 km per la più veloce, però tutta autostrada no!"
"Pensavo di scendere a Cuneo, andare a Barcellonette, risalire al Col de la Cayole e poi puntare su Castellane.".
Giovanni era un bel girovago, in compenso ne ha trovato uno peggio!
Partiti abbastanza presto, io con lo ZZR600 e lui con Suzuki Gsx550, ci siamo smazzati l'autostrada fino ad Alessandria, usciamo sulla statale per Asti, "un dubbio ci assale, forse sarebbe convenuto restare in autostrada!", traffico, semafori, paesi, un piccolo calvario.
Costeggiamo le colline delle Langhe, Alba, Bra, Fossano, la strada è abbastanza divertente e non monotona con traffico scorrevole.
Cuneo si attraversa velocemente, il casino è Borgo S. Dalmazzo, risaliamo allegramente verso il Colle della Maddalena.
"Vista l'ora che ne dici di una sosta pranzo!?"
"Sì, ma una cosa veloce, abbiamo ancora tanta strada da fare!"
Il servizio era andato un po' a rilento, ma tant'è.
Scendiamo allegramente sino a Barcellonette, rimiriamo le deviazioni per il Col de Vars e la Bonette, saranno prossime mete.
"Sarà il caso di fermarsi a far benzina, in Francia sono rari i distributori."
"Sì, ma Renzo, ho solo le lire, spero che mi facciano un buon cambio!"
"Non preoccuparti, qui la carta di credito l'accettano tutti."
Via, le moto col pieno, la strada costeggia un  fiume con leggera pendenza in uno stretto canyon, alcuni tratti selvaggi, l'attraversa in più punti, qualche tornante per risalire qualche balza.
La strada stretta, il fondo deformato, rappezzi a mosaico, sorreggersi sulle pedane per evitare i sobbalzi, il brecciolino sparso qui e là, i parapetti bassi,  Uhmm ... massima  fiducia, dove siamo andati a cacciarci!
Rare case o frazioni lungo la strada nei punti più assolati.
Stavamo ballonzolando allegramente tra un rappezzo e l'altro, quando improvvisamente freno, accosto, giù il cavalletto, seduto sul muretto, via lo stivale, Giovanni stava accostando in quel momento, "ma che cosa è successo?"
"Mi si è infilata una vespa nello stivale!  Forse è meglio mettere i pantaloni sopra! Hai visto che strada!?"
Un ultima balza da risalire, poi la strada solca una landa erbosa d'alta quota, e siamo al Colle, 2326 m.
Il sole è caldo, ma una leggera brezzolina rinfresca l'aria.
Attraversato il Colle, rade e stentate conifere colonizzano i prati sassosi; si scende con ampie vedute, la strada s'incunea tra i boschi e dopo alcuni tornanti siamo velocemente ai primi pianori abitati.
Un lungo traverso a mezzacosta e, dove la valle tende ad allargarsi, costeggiando il Var , siamo a Guillaumes.
Il paese è a 200 m di quota e fa un caldo bestiale, un termometro da 36°!
"Che ora è, Giovanni? "
"Sai che non porto l'orologio!" " Beh, neanch'io."
Ehm, guardo il sole, "saranno 3", poco dopo il termometro cambia in ora 15.
"Solo per arrivare a Castellane ci saranno ancora una sessantina di km, no, viene tardi, conviene cercare la strada per tornare, una strada al fresco sarebbe meglio!"
Questa volta ci siamo portati una cartina decente.
"Sì dai, da qui tagliamo per Valberg e il Colle della Lombarda."
Piacevole salita, qualche tornante e lunghi traversi, con circa 13 km siamo a Valberg ai 1.500 m di quota, un po' di frescura.
Orrore, sbuchi da una bella foresta di conifere in una  stazione turistica.
Scendiamo con 7 km verso Breil, la valle è molto dolce, vasti prati di diversi colori tappezzano il piano, chiazze di boschi sui declivi fanno da contorno.
Sbuchiamo in paese in una piccola piazza dopo una curva, un po' di casino, via dritto, la strada per la Tinée e la Lombarda era a ritroso, naturalmente non l'ho vista!
La strada scende, qualche tornante, direzione Sud!
Mi fermo, "Sì, come al solito ho sbagliato,  mi scoccia tornare indietro. Dai la strada non è male, andiamo avanti, poi vediamo."
Si perde rapidamente quota, si entra in un canyon, in parte si costeggia il fiume, parte in gallerie di variante alla strada originale.
All'imbocco delle gallerie, la vecchia strada è trasformata in area di sosta all'ombra, c'è anche qualche imbarco kayak.
Abbiamo percorso la valle del Cians sino a Touèt-sur-Var, una 20ina di km.
Sosta tattica e controllo cartina e facciamo il punto della situazione.
Sono individuati due percorsi
Percorso uno: discesa a Nizza e ritorno autostrada, circa 400 km, un paio di no.
Verifichiamo altra possibilità!
Percorso due: Vèsubie, Col de Turini, Sospell, Col de Brouis, Col Tenda, Borgo S. Dalmazzo e strada andata, sono più o meno uguali come km!
Sì, Sì, meglio la seconda soluzione, all'unisono
Scendiamo verso Nizza con la N202, bella strada scorrevole che costeggia il Var, il letto sassoso è ampio e occupa quasi tutto il fondovalle, l'acqua è poca, fa sempre caldo!
Arriviamo così a innestarci per risalire a Vèsubie, la valle ora è stretta ed incassata, prosegue sinuosa costeggiando il fiume, salendo si rinfresca.
Abbandoniamo il fondovalle, la strada s'inerpica con tornanti e poi una volta portatasi in quota attraversa tutta la valle, le foreste regnano incontrastate, la strada ora è più stretta, curve e tornanti si susseguono sino a sbucare al mitico Turini!
Si scende e una lunga traversata in ambiente selvaggio ci porta a Sospell.
"E se ci fermassimo a farci una birretta?!"
"Sì, ma io non ho i franchi!"
"Mi sono rimasti degli spiccioli dalla Corsica, non è molto, ma ci stanno giusto 2 birrette, offro io!"
Sosta ristoratrice, ci dovremo anche muovere, il sole non è molto alto sull'orizzonte! Proseguiamo ora per il Col de Brouis, la strada è larga e il fondo ruvido ma scorrevole.
Fuori dal paese alcuni tornati portano presto in quota e con un lungo costeggiare le pendici delle montagne circostanti, in alcuni momenti si entra nelle nuvole, si arriva al Colle, discesa sportiva fino a Breil-sur-Roya
Puntiamo ora verso il Colle di Tenda, in alcuni punti ci sono delle inquadrature molto belle, ma è tardi, non ci possiamo fermare!
Arriviamo così al tunnel e riusciamo a beccare il verde, risparmiato mezz'ora, e arriviamo a Cuneo con le prime ombre della sera.
Ritorno notturno come da tradizione.
Era forse il 2000, periodo di ferragosto, dopo la scoppola in discesa sul Colle delle Finestre , ora avevo preso un XT600, l'ho chiamato Mr. Puffpuff avendo l'accensione a pedale, e mi trovavo molto bene.
Finalmente Giovanni ha 2 giorni liberi, è la volta buona che riusciremo ad arrivare al mitico Verdon!
Ci siamo ritrovati, cartina alla mano, a fare il piano di battaglia dell'andata; partendo da Monza è d'obbligo l'autostrada, ma solo fino ad Asti, poi la Alba, Bra, Fossano, Cuneo che già conosciamo, poi la Lombarda, guarda quanti tornanti! Sarà uno sballo!  Torniamo a Guillames, scendiamo lungo il Var poi al lago a sinistra, e siamo a Castellane, saranno circa 500 km.."
Naturalmente in tenda, sarà tutto pieno! Portapacchi e bauletto, sono a posto, porto la tenda da 3, facile da montare, la moka, il caffè francese ... lasciamo perdere partenza ore 8, o giù di lì.
Una bella giornata di sole allieta il percorso, l'autostrada non è incasinata, prendiamo per  Genova, per innestarci poi su quella di Alessandria, mi piace stare davanti, Giovanni segue salvo affiancamento e gestacci quando all'innesto, chissà a cosa stessi pensando in quel momento, ci fermiamo poco dopo, "Renzo hai cannato il bivio!", "Oh, cavolo è vero! Va bene, scendiamo al raccordo e risaliamo verso Alessandria, senza andare ad incasinarci! Aggiungiamo qualche km, visto che già non sono pochi".
Borgo S. Dalmazzo è un casino, poi finalmente Vinadio, attraversiamo la Stura di Demonte, la valle all'imbocco è incassata, si risale un avancorpo una sequela di  stretti tornanti, tutto è stretto in quella valle! Ci inoltriamo, lunghi rettilinei si alternano a curve continue, una fontanella ci invita ad una sosta. Chiare e dolci fresche acque! Una bevuta per risciacquare la bocca, una per assaporare bene, ... dai, non esageriamo!
"A parte lo svarione, stiamo andando bene! Muoviamoci che ne abbiamo ancora da fare!"
Dopo aver traversato su un ponticello, la strada si porta sulla destra a salire, finora eravamo nel bosco ombreggiato, sembra aprirsi, "Chissà dove è il passo?!" Ora la vegetazione è più rada e si è illuminati dal sole.
Erte montagne sembrano sbarrare il cammino ma qualche tornante ci fa prendere velocemente quota, la valle si allarga, il bosco è più rado e dolci sinuose praterie inviterebbero ad una bella sdraiata, lo sguardo va oltre, sarà forse là?!
Arriviamo al bivio , decidiamo di proseguire per il passo, il Santuario sarà per una prossima volta.
La strada s'inoltra lungamente nella valle tra laghetti, praterie alpine e macereti ed arriviamo al Colle a 2.350 m, il versante francese all'inizio è stretto con buona pendenza, poi la valle si allarga, la strada  è sempre stretta sino a Isola 2000, stazione sciistica.
Da qui diparte una larga strada a 2 corsie che attraversa più volte la valle sino a Isola, piccolo paesino in fondovalle.
Approfittiamo di un bar per una sosta rigenerante con birra e insalata nizzarda, controllo cartina.
Scendiamo fino a Saint-Sauveur-sur-Tinée costeggiando il fiume, per poi inerpicarci verso Beuil, visto che in Francia i distruttori sono rari, decidiamo per il rabbocco.
Risaliamo il tratto fino a Valberg, scendiamo a Guillames, costeggiano il Var arriviamo a una zona di rocce rosse, è il Daluis, un canyon incassato dove in fondo scorre il fiume, la strada è a 2 corsie, ma a volte bivi a sensi unici, "cavolo sarebbe da fare in salita per goderne appieno, sarà per una prossima volta!"
Dopo una piccola galleria c'innestiamo sulla N202, via veloci verso Saint-Julien-du-Verdon,  deviamo con la D955 verso Castellane, costeggiamo il Lac de Castillon dalle acque verdissime  fino a Castellane, bel centro abitato.
Dopo aver girovagato un po' per il paese ci mettiamo alla ricerca di un campeggio, sono tutti pieni! Finalmente uno ci accetta, il fiume scorre sotto e ci allieterà il sonno!
Il sole ormai sta tramontando, piazzata la tenda, un salto alla La Palud-sur-Verdon, giusto per il desinare e poi rientro notturno con calma.
Domani è un altro giorno e si vedrà!
Durante la notte nei momenti di dormiveglia il Verdon mi cullava  dolcemente, alla mattina sveglia non troppo presto, subito un bel caffè e poi ad usufruire dei servizi del campeggio, ora sono leggero.
Smontata la tenda e il solito casino per imbustarla e poi via verso La Palud, piccola sosta al parcheggio del Pont Sublime dove inizia il tratto del canyon incassato tra pareti verticali
A La Palud c'è un mercatino di prodotti locali, facciamo incetta per sopravvivere durante il giorno.
La Route des Crêtes, in senso orario percorre la sponda destra del canyon, ci porta sul balcone dove si possono ammirare le vie di arrampicata, piccoli ragnetti appesi ad un filo stanno risalendo le compatte placche, qualcuno parte dal basso ma molti si calano in doppia per poi risalire.
Si prosegue ma non per molto, una sequenza di punti panoramici ti obbligano a delle soste per ammirare l'ambiente e si intravvede la strada che percorre la riva opposta
Una sosta a Chalet de la Maline è d'obbligo, nelle vicinanze c'è il sentiero Sentier Blanc-Martel che con facile camminata si collega al Pont Sublime, avevo in parte fatto qualche anno prima, oltre a collegarsi con altri percorsi più impegnativi.
Il tratto successivo ha solo qualche punto interessante indi si ritorna verso  La Palud dove si ritrova il casino.
Riprendiamo la strada principale, ben trafficata, qualche balcone interessante ma perlopiù sta distante dal bordo, e quando pensi di essere finalmente sul lago, un lungo giro per arrivarci.
Troviamo uno spiazzo prima del Pont du Galetas sul Verdon, prima che questo sfoci nel lago di Sainte-Croix, un nugolo di gente si assiepa sulle sponde, ci avviamo anche noi, da lì puoi ammirare in acque verdissime quelli che risalgono il Verdon con pedalò o kayak, i più avventurosi si gettano dalle rocce sovrastanti con tuffi spettacolari.
Anche il lago è gremito di bagnanti, "bello, ma ci dobbiamo dare una mossa, oggi si torna a casa!"
Risaliamo la collina sino a Aiguines, piccolo paese dominato dal suo castello con i torrioni coperti da tegole con fantastici colori.
Ci avviamo verso la riva sinistra del Verdon, strada a volte stretta con gallerie, piccoli spiazzi ti permettono di parcheggiare ed ammirare il Verdon in basso circondato da pareti verticali.
Giungiamo al fine al Ponte dell'Artuby, spettacolare, una campata unica ad arco che scavalca un profondo canyon, è stata la prima base per il bungee jumping, poco oltre c'è il Balcon de la Mescla, un piccolo sentiero porta ad una piazzola panoramica, dove il Verdon aggira uno sperone roccioso per dirigersi poi verso il lago.
Ripreso fiato dopo la risalita, via verso Trigance e poi Castellane.
Sosta per decidere il percorso di rientro, puntiamo su Grasse e Nizza, i primi  20 km della Route de Napoleon sono bellissimi con curve continue, poi a parte qualche altro tratto bello è intervallato da lunghi rettilinei che con le nostre moto sono un po' una palla! la strada corre a mezzacosta e domina le vallate sottostanti; arrivati a Grasse incontriamo le  rotonde con sculture in mezzo, ora verso Nizza, il traffico ora è più sostenuto, decidiamo di evitare l'autostrada, e ci dirigiamo su Mentone con la strada normale.
Il problema è stato l'attraversamento della frontiera, una bella coda e non si poteva sorpassare.
Visto che Mr. Puffpuff ha qualche problema a ripartire non l'ho spento, si era surriscaldando, riusciti a superare indenni la frontiera arrivati a Ventimiglia ci siamo fermati per farlo riposare, fare il pieno, guardare la strada da farsi.
E qui escono le mie gegnialate, "Dopo tanti rettilinei, ci vorrebbero un po' di curve!".
Siamo a Ventimiglia, guardando la cartina sono attratto da nomi di paesi che mi hanno sempre attratto, Perinaldo, Apricale, Molini di Triora da dove parte una strada diretta verso il Col di Nava ed  Alessandria, naturalmente a pomeriggio inoltrato.
"Hummm, mi sembra un po' esagerato!", "Beh, vediamo se riparte, poi decidiamo".
Non riparte, dopo svariate verifiche, "Cavolo c'è il carburatore caldo!" , trovato un po' d'acqua buttata sopra ed è ripartito, persa una buona mezz'ora.
Nonostante il ritardo, parto, come al solito Giovanni sta dietro e, suo malgrado, si ritrova sulla strada per Perinaldo e pensa: "Mi sa che stiamo andando ad incasinarci!"
Perinaldo lo vedi imponente lungo l'esile cresta collinare, percorriamo le strade del paese, lo attraversiamo nelle vie strette e sfociamo su una piazzetta, una stretta strada in discesa ci porterà ad Apricale.
Una bella stradina nei boschi a mezzacosta  ci porta ad Apricale, questa invece è abbarbicata sulla cima di una collina, la chiesa domina, appena sotto un castello, e le case lungo lo scosceso pendio quasi da capre.
Se non ci si incasina non è bello! Abbiamo cominciato, andiamo avanti! E via verso Bajardo, Pigna e con le prime ombre della sera siamo a Molini di Triora.
Nuovo conciliabolo, abbandoniamo l'idea di attraversare le montagne verso il Monferrato, si decide che l'unica è scendere a prendere l'autostrada a Taggia.
"Dai Giovanni, passa davanti che la tua moto fa più luce!", " Ma io di sera non vedo niente!", " Anch'io non vedrei nulla,i lumin di moert (i lumini dei morti) fanno più luce!"  Scendi piano e speriamo di trovare una macchina da accodarci.
In un modo o nell'altro riusciamo ad entrare in autostrada, Ventimiglia- Taggia sarebbero una trentina di km, noi circa 100 km|
Rientro notturno come da prassi, quasi 300 km pallosissimi!

nux


Christian

Bravo Meissner

Quelle zone sono il meglio per la moto. Negli anni ho fatto praticamente tutti i colli da Annency fino al mare, spingendomi a est fino a Valence e Aix-en-Provence, poi tutto quello che sta a ovest di Savona, e da li fino al Lago Maggiore.

Solo che io, con i miei compagni di merende non siamo mai entrati in un campeggio e negli anni abbiamo accumulato una serie sostanziosa di posti nascosti - alcuni con vista favolosa oppure accesso al fiume - in tutta la regione. La regola d'oro era un albergo ogni 3 giorni ... per lavarsi.

E poi noi non ci perdevamo ogni giorno  hahaha  hahaha  hahaha
Peccato che a partire dal 5°-6° giorno litigavamo ad ogni viaggio.

Nota particolare va al Daluis!!! al Col de Vars!!! e naturalmente al fantastico Verdon!!!!

Se mai torni in Francia vai nel Vercors, a sud di Grenoble.

Io quest'anno invece resto più vicino. Farò 5 giorni con i miei due fedeli clienti girando a nord di di Torino, dalle parti di Biella e un po' anche nel Monferrato.

Ah, e per evitare il solito traffico di Borgo San Dalmazzo (dove ti fai un mazzo ogni volta) si può aggirare elegantemente, prendendo la SP22 verso Valdieri e poi il Colletto verso Festiona (Demonte).

L'idiozia umana non ha limiti

Meissner

Citazione di: Christian il 10 Maggio 2025, 13:25:57Bravo Meissner

Quelle zone sono il meglio per la moto. Negli anni ho fatto praticamente tutti i colli da Annency fino al mare, spingendomi a est fino a Valence e Aix-en-Provence, poi tutto quello che sta a ovest di Savona, e da li fino al Lago Maggiore.

Con Giovanni, partendo da Monza in giornata, abbiamo fatto tutti i colli a ridosso delle alpi fino a Coira, manca qualcosa in Svizzera, S. Bernardino, Juler, Lucomagno.


Nota particolare va al Daluis!!! al Col de Vars!!! e naturalmente al fantastico Verdon!!!!

Una volta per raggiungere gli amici in Verdon, in solitaria, ho fatto un giro attraverso il Parc d'Azur, molto bello e senza traffico.
Mi ero stampato le strade da fare, quelle che non conoscevo.
Il Gps mi serve per registrare le tracce, non lo guardò mai. 
https://it.wikiloc.com/percorsi-motociclismo/alba-c-di-tenda-escarene-castellane-18086664

Se mai torni in Francia vai nel Vercors, a sud di Grenoble.

Sarà dura, anche se il Vercors mi sarebbe piaciuto anche ai tempi che facevo alpinismo!

Io quest'anno invece resto più vicino. Farò 5 giorni con i miei due fedeli clienti girando a nord di di Torino, dalle parti di Biella e un po' anche nel Monferrato.

Ah, e per evitare il solito traffico di Borgo San Dalmazzo (dove ti fai un mazzo ogni volta) si può aggirare elegantemente, prendendo la SP22 verso Valdieri e poi il Colletto verso Festiona (Demonte).

Bella alternativa che non conoscevo, però sarà dura tornarci.



Christian

Se vieni in Svizzera non fare il Julier, prendi un Passo dell'Albula che è molto più bello e parallelo al Julier.

E perché non pensi di poter tornare a Borgo san Del Mazzo?   ;D

Da Demonte puoi arrivare fino a Ponte Marmora in Val Maira. E se hai il fegato, continui scavalcando un'altra valle, fino a Sampeyre. Solo che la strada è chiusa per pericolo di frane. Io l'ho fatta per sbaglio, cioè volevo farla ma non ho fatto in tempo a leggere il cartello-componimento all'imbocco della discesa (venendo dall'altra parte, da nord). Però l'avevo già fatta una volta quando era ancora aperta al traffico.

Tralaltro, queste sono il tipo di stradine che propongo ai miei due fedeli clienti che vengono ogni anno per una settimana e che vanno a meraviglia per un XT600  8)  8)
L'idiozia umana non ha limiti

Meissner

Ti rispondo che arrivare a Borgo S. Dalmazzo da casa mia sono 250 km e quasi tutta autostrada fino ad Alba, 2 palle!

Ero partito da Pinerolo con amici Col de Lauret, causa pioggia non riamo riusciti a fare la strada dei Cannoni, e arrivati a Ponte Marmora.
Da Ponte Marmora, Colle S. Giovanni, Gardetta con gli sterrati, arrivato a Demonte sono tornato a casa avevo il TTR semidistrutto causa cadute, in 2 giorni.

lo Juler l'ho fatto in auto tornando dalla Foresta Nera e mi era piaciuto?
Dal Passo dell'Albula scendendo in Engadina ho visto una bella strada sterrata per un lungo tratto, è fattibile in moto?
Potrei fare Spluga, via mala (bella), Thusis, Albula, Maloja, casa, saranno una bella 500 km!

Christian

Non conosco la strada sterrata sull'Albula, ma salvo ecezzioni, se trovi uno sterrato in Svizzera ci trovi anche il cartello di divieto...
Quelle fattibili sono corte
L'idiozia umana non ha limiti

Meissner

Immaginavo, è un percorso solo per mountain-bike, dovrebbe essere la vecchia strada.
mi sono guardato tutta la segnaletica.