News:

BENVENUTI NEL VECCHIO FORUM DI WWW.XT600.IT

Menu principale

DAKAR 87

Aperto da LEO del dosso, 09 Ottobre 2011, 12:07:11

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

LEO del dosso

Ho appena scannerizzato 6000 diapositive  e ho trovato queste anni '80
xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

Alekosd

con Picco c'è Cereghini o sbaglio?  :dubbio:

Cunningham

Citazione di: Alekosd il 09 Ottobre 2011, 21:39:01
con Picco c'è Cereghini o sbaglio?  :dubbio:
non sbagli.......
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE: Regala anche TU qualche Kw a quel cacatoio che è l'Africa Twin

andrea3112

e con Winkler si riconosce Ormeni e Barba Flash  :riez: famoso meccanico Honda , molto bravo  :ok:
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

T4T4NK4

Pazzesco Cereghini... Son passati vent'anni e non è invecchiato di un giorno!

TROPPO FORTE

Scusate....ma questa non è la BYRD YZE 750 TÉNÉRÉ 1988/89  :dubbio: :dubbio: :dubbio:

La 1987 mi pare fosse questa  doc


Andrè dacci lumi.... #friends#

"....A Murè....'cca ce sta uno 'ca nun se caca sott'!!!..."

XT660Z TENERE'

filippop

Posso ipotizzare che le hai fatte a Lachiarella da dove partivano gli italiani?
C'ero anch'io! Che bei tempi...
Filippo (Monza & Modena) Yamaha TTRe 600 Desert 2003 e Honda Africa Twin 750 Rd07 2001

L'uomo che è stato nel deserto sarà un'altro uomo al suo ritorno! Anche perchè sicuramente avrà contratto il mal d'Africa e non potrà fare a meno di tornarci.

LEO del dosso

Citazione di: TROPPO FORTE il 10 Ottobre 2011, 10:23:55
Scusate....ma questa non è la BYRD YZE 750 TÉNÉRÉ 1988/89  :dubbio: :dubbio: :dubbio:

La 1987 mi pare fosse questa  doc


Andrè dacci lumi.... #friends#


credo tu abbia ragione, ci sono andato per 2 volte a Lachiarella e ho mescolato le diapo. :-[
Ciao
Leo
xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

TROPPO FORTE

Citazione di: LEO del dosso il 10 Ottobre 2011, 19:32:42
credo tu abbia ragione, ci sono andato per 2 volte a Lachiarella e ho mescolato le diapo. :-[
Ciao
Leo

:ok: :ciao:
"....A Murè....'cca ce sta uno 'ca nun se caca sott'!!!..."

XT660Z TENERE'

andrea3112

Citazione di: TROPPO FORTE il 10 Ottobre 2011, 10:23:55
Scusate....ma questa non è la BYRD YZE 750 TÉNÉRÉ 1988/89  :dubbio: :dubbio: :dubbio:

La 1987 mi pare fosse questa  doc


Andrè dacci lumi.... #friends#




infatti sono foto scattate in due diversi periodi , le prime due dovrebbero essere della decima Dakar (1988) la moto è quella raffreddata ad acqua , la terza foto invece è del vecchio modello raffreddato ad aria (tutta un'altra moto)

;:bananasaluta:;




la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

TROPPO FORTE

Citazione di: andrea3112 il 11 Ottobre 2011, 10:06:34

infatti sono foto scattate in due diversi periodi , le prime due dovrebbero essere della decima Dakar (1988) la moto è quella raffreddata ad acqua , la terza foto invece è del vecchio modello raffreddato ad aria (tutta un'altra moto)

;:bananasaluta:;


magrebtzx  #friends#
"....A Murè....'cca ce sta uno 'ca nun se caca sott'!!!..."

XT660Z TENERE'

ghostrider (vinter)

Citazione di: TROPPO FORTE il 10 Ottobre 2011, 10:23:55
Scusate....ma questa non è la BYRD YZE 750 TÉNÉRÉ 1988/89  :dubbio: :dubbio: :dubbio:

La 1987 mi pare fosse questa  doc


Andrè dacci lumi.... #friends#



Ma questa non era ancora la "mono" 660??
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

andrea3112

Citazione di: ghostrider (vinter) il 05 Novembre 2011, 13:44:56
Ma questa non era ancora la "mono" 660??

il 1987 è stato l'ultimo anno che si è visto il monocilindrico ad aria alla Parigi Dakar .
nel 1988/89 divento ad acqua con cilindrata a 750 mantenendo sempre la caratteristica di monocilindrico , questa versione era perfetta , fatta esclusivamente per le competizioni africane dalla Yamaha per cercare di vincere la famosa gara.
il motore era eccezionale sotto il punto di vista affidabilità e anche per potenza , ma era un monocilindrico e non poteva fare più di tanto al confronto con le bicilindriche , fù così che la Yamaha abbandonò lo sviluppo di questo prototipo e tirò fuori un bicilindrico creato apposta per vincere la Parigi Dakar .
questa moto niente aveva a che fare con la Super tenerona di normale produzione .
e stato assolutamente un prototipo unico costato fior di soldi , poi con l'arrivo di Peterhansel ha dominato per diversi anni la Dakar.
era iniziato il periodo della Dakar del Business , e quello che importava era vincere a qualsiasi costo per abbagliare chi a casa poi decideva di comprarsi quella moto di normale produzione pensando che fosse almeno simile a quella vincente  , così le case sfornavano prototipi costosissimi assistiti da tutto quello serviva per vincere , tecnici massaggiatori ecc ecc .
iniziavano i primi anni  90 , dopo pochi anni si è visto finire il sogno di Sabine , la Dakar si era venduta all'interesse , col passare degli anni si è trasformata quasi in un trofeo monomarca KTM , addirittura l'hanno spostata da un'altra parte del mondo , ancora adesso richiama un'attenzione e un interesse fuori dal comune , soldi soldi e ancora soldi.......

oggi non esiste più partecipare a una gara come la Parigi Dakar solo per il gusto personale di esserci in quella condizione rischiosissima con la sola bussola una cartina un sacco a pelo e una media giornaliera di 800 Km fatti con una moto che partiva come minimo con 50 litri di benzina e costruita da una normale moto da enduro stradale con pezzi inventati e adattati.
questa era la Dakar che ci faceva sognare ,la Dakar dei privati , la Dakar di Sabine , adesso non c'è più niente , solo un nome e nient'altro , e per chi pensa che tutto va avanti e anche la dakar va avanti adeguandosi ai nostri tempi , io rispondo che la Dakar è morta almeno da 15 o 16 anni , e solo chi ha vissuto quel periodo sà cosa intendo dire .
la Dakar era emozione e andava oltre la gara , il pilota in gara era l'unica forma di aiuto che esisteva , e ogni metro che veniva fatto così come ogni istante che veniva vissuto ti davano delle sensazioni uniche .

Dakar , una realta vera , avvolte dura , comunque diversa dal nostro mondo di cartone avvolto di orari e sicurezze , e se io dovessi dire cosa mi ha lasciato quella gara direi senza dubbio che mi ha insegnato molto e che mi ha cambiato la vita come a molti altri che hanno vissuto quel periodo .
adesso quando posso andare nel deserto con gli amici , naturalmente in moto , ci sono dei momenti che mi isolo in quella distesa di sabbia , ascolto il vento , ascolto il silenzio e guardo quella distesa di niente e mi sembra che il tempo non sia mai passato e sento che laggiù la Dakar esiste ancora almeno finchè ci sarà qualcuno che racconterà quel periodo

bè siamo andati un pò fuori 660 / 750 , comunque siamo sempre nella sabbia  :riez:

;:bananasaluta:;
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

TROPPO FORTE

Citazione di: andrea3112 il 06 Novembre 2011, 09:28:05
il 1987 è stato l'ultimo anno che si è visto il monocilindrico ad aria alla Parigi Dakar .
nel 1988/89 divento ad acqua con cilindrata a 750 mantenendo sempre la caratteristica di monocilindrico , questa versione era perfetta , fatta esclusivamente per le competizioni africane dalla Yamaha per cercare di vincere la famosa gara.
il motore era eccezionale sotto il punto di vista affidabilità e anche per potenza , ma era un monocilindrico e non poteva fare più di tanto al confronto con le bicilindriche , fù così che la Yamaha abbandonò lo sviluppo di questo prototipo e tirò fuori un bicilindrico creato apposta per vincere la Parigi Dakar .
questa moto niente aveva a che fare con la Super tenerona di normale produzione .
e stato assolutamente un prototipo unico costato fior di soldi , poi con l'arrivo di Peterhansel ha dominato per diversi anni la Dakar.
era iniziato il periodo della Dakar del Business , e quello che importava era vincere a qualsiasi costo per abbagliare chi a casa poi decideva di comprarsi quella moto di normale produzione pensando che fosse almeno simile a quella vincente  , così le case sfornavano prototipi costosissimi assistiti da tutto quello serviva per vincere , tecnici massaggiatori ecc ecc .
iniziavano i primi anni  90 , dopo pochi anni si è visto finire il sogno di Sabine , la Dakar si era venduta all'interesse , col passare degli anni si è trasformata quasi in un trofeo monomarca KTM , addirittura l'hanno spostata da un'altra parte del mondo , ancora adesso richiama un'attenzione e un interesse fuori dal comune , soldi soldi e ancora soldi.......

oggi non esiste più partecipare a una gara come la Parigi Dakar solo per il gusto personale di esserci in quella condizione rischiosissima con la sola bussola una cartina un sacco a pelo e una media giornaliera di 800 Km fatti con una moto che partiva come minimo con 50 litri di benzina e costruita da una normale moto da enduro stradale con pezzi inventati e adattati.
questa era la Dakar che ci faceva sognare ,la Dakar dei privati , la Dakar di Sabine , adesso non c'è più niente , solo un nome e nient'altro , e per chi pensa che tutto va avanti e anche la dakar va avanti adeguandosi ai nostri tempi , io rispondo che la Dakar è morta almeno da 15 o 16 anni , e solo chi ha vissuto quel periodo sà cosa intendo dire .
la Dakar era emozione e andava oltre la gara , il pilota in gara era l'unica forma di aiuto che esisteva , e ogni metro che veniva fatto così come ogni istante che veniva vissuto ti davano delle sensazioni uniche .

Dakar , una realta vera , avvolte dura , comunque diversa dal nostro mondo di cartone avvolto di orari e sicurezze , e se io dovessi dire cosa mi ha lasciato quella gara direi senza dubbio che mi ha insegnato molto e che mi ha cambiato la vita come a molti altri che hanno vissuto quel periodo .
adesso quando posso andare nel deserto con gli amici , naturalmente in moto , ci sono dei momenti che mi isolo in quella distesa di sabbia , ascolto il vento , ascolto il silenzio e guardo quella distesa di niente e mi sembra che il tempo non sia mai passato e sento che laggiù la Dakar esiste ancora almeno finchè ci sarà qualcuno che racconterà quel periodo

bè siamo andati un pò fuori 660 / 750 , comunque siamo sempre nella sabbia  :riez:

;:bananasaluta:;

magrebtzx :'(.....avevo 16 anni, l'età dei sogni che speri s'avverino prima o poi >>loved&<<.....e avresti fatto follie solo per un adesivo "Chestefield", figurati per una moto che assomigliasse a quelle lì  :sbavav:

Era proprio così, come dice il mio amico Andrea (che a riguardo è la "Bibbia" vivente  magrebtzx)....poi tutto è cambiato e anch'io la Dakar ho smesso di seguirla con attenzione.

Ora di anni ne ho 40. La sabbia la mia moto l'ha vista solo sullo spiaggione vicino alla mia citta  :(
Il deserto in moto rimane un sogno e forse lo rimarrà per sempre....ma gli effetti che mi dà sono gli stessi di quando di anni ne avevo 16  :riez:

#friends#
"....A Murè....'cca ce sta uno 'ca nun se caca sott'!!!..."

XT660Z TENERE'

andrea3112

troppo buono Mauro , non sono assolutamente una Bibbia  :riez: , ho solo avuto la fortuna di essermi lasciato trasportare dalla passione per la moto , forse un pò troppo , ma riferei tutto .
a proposito di sabbia ,Marzo Aprile forse anche Maggio(è da decidere con gli altri) vado in Tunisia , se vuoi venire (anche se è la tua prima esperienza e magari anche il fuoristrada lo mastichi poco) non hai che da dirlo ,

a presto  #friends#

;:bananasaluta:;
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

TROPPO FORTE

Citazione di: andrea3112 il 07 Novembre 2011, 09:01:09
troppo buono Mauro , non sono assolutamente una Bibbia  :riez: , ho solo avuto la fortuna di essermi lasciato trasportare dalla passione per la moto , forse un pò troppo , ma riferei tutto .
a proposito di sabbia ,Marzo Aprile forse anche Maggio(è da decidere con gli altri) vado in Tunisia , se vuoi venire (anche se è la tua prima esperienza e magari anche il fuoristrada lo mastichi poco) non hai che da dirlo ,

a presto  #friends#

;:bananasaluta:;

Per me sono pochi quelli che sanno parlare di certi argomenti con padronanza e obbiettività.....e TU sei fra questi  :ok:....e lo sai, ti ammiro per la tua passione  magrebtzx!

Ti ringrazio per l'invito, seguo i topics a riguardo.....ma non ho alcuna esperienza in off (a dire il vero qualcosina ho provato....con scarsi risultati  :acci:).....forse un giorno, quando la mia famiglia sarà meno "dipendente" da me e dalla mia capacità lavorativa potrò permettermi di riprovarci meglio....senza timori  -ninzo'-

Un abbraccio  #friends#,
Mauro
"....A Murè....'cca ce sta uno 'ca nun se caca sott'!!!..."

XT660Z TENERE'

ghostrider (vinter)

#20
Citazione di: andrea3112 il 06 Novembre 2011, 09:28:05
il 1987 è stato l'ultimo anno che si è visto il monocilindrico ad aria alla Parigi Dakar .
nel 1988/89 divento ad acqua con cilindrata a 750 mantenendo sempre la caratteristica di monocilindrico , questa versione era perfetta , fatta esclusivamente per le competizioni africane dalla Yamaha per cercare di vincere la famosa gara.
il motore era eccezionale sotto il punto di vista affidabilità e anche per potenza , ma era un monocilindrico e non poteva fare più di tanto al confronto con le bicilindriche , fù così che la Yamaha abbandonò lo sviluppo di questo prototipo e tirò fuori un bicilindrico creato apposta per vincere la Parigi Dakar .
questa moto niente aveva a che fare con la Super tenerona di normale produzione .
e stato assolutamente un prototipo unico costato fior di soldi , poi con l'arrivo di Peterhansel ha dominato per diversi anni la Dakar.
era iniziato il periodo della Dakar del Business , e quello che importava era vincere a qualsiasi costo per abbagliare chi a casa poi decideva di comprarsi quella moto di normale produzione pensando che fosse almeno simile a quella vincente  , così le case sfornavano prototipi costosissimi assistiti da tutto quello serviva per vincere , tecnici massaggiatori ecc ecc .
iniziavano i primi anni  90 , dopo pochi anni si è visto finire il sogno di Sabine , la Dakar si era venduta all'interesse , col passare degli anni si è trasformata quasi in un trofeo monomarca KTM , addirittura l'hanno spostata da un'altra parte del mondo , ancora adesso richiama un'attenzione e un interesse fuori dal comune , soldi soldi e ancora soldi.......

oggi non esiste più partecipare a una gara come la Parigi Dakar solo per il gusto personale di esserci in quella condizione rischiosissima con la sola bussola una cartina un sacco a pelo e una media giornaliera di 800 Km fatti con una moto che partiva come minimo con 50 litri di benzina e costruita da una normale moto da enduro stradale con pezzi inventati e adattati.
questa era la Dakar che ci faceva sognare ,la Dakar dei privati , la Dakar di Sabine , adesso non c'è più niente , solo un nome e nient'altro , e per chi pensa che tutto va avanti e anche la dakar va avanti adeguandosi ai nostri tempi , io rispondo che la Dakar è morta almeno da 15 o 16 anni , e solo chi ha vissuto quel periodo sà cosa intendo dire .
la Dakar era emozione e andava oltre la gara , il pilota in gara era l'unica forma di aiuto che esisteva , e ogni metro che veniva fatto così come ogni istante che veniva vissuto ti davano delle sensazioni uniche .

Dakar , una realta vera , avvolte dura , comunque diversa dal nostro mondo di cartone avvolto di orari e sicurezze , e se io dovessi dire cosa mi ha lasciato quella gara direi senza dubbio che mi ha insegnato molto e che mi ha cambiato la vita come a molti altri che hanno vissuto quel periodo .
adesso quando posso andare nel deserto con gli amici , naturalmente in moto , ci sono dei momenti che mi isolo in quella distesa di sabbia , ascolto il vento , ascolto il silenzio e guardo quella distesa di niente e mi sembra che il tempo non sia mai passato e sento che laggiù la Dakar esiste ancora almeno finchè ci sarà qualcuno che racconterà quel periodo

bè siamo andati un pò fuori 660 / 750 , comunque siamo sempre nella sabbia  :riez:

;:bananasaluta:;

Quando la yamaha ancora andava fuori dagli schemi gareggiando con motori monocilindrici  :opazzoo:
Già è vero, adesso sembra di assistere ad un trofeo monomarca...e chi se la segue più...Ricordo che quando avevo dieci-undici anni(1997-98) la paris dakar la seguivo con fascino e se non sbagli erano gli ultimissimi anni per il superténéré  :riez:
Ma da quello che leggo già era cambiata..le moto non erano più di serie o quasi come agli inizi con le 500-550 e 600..
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

andrea3112

anche le Super Tenerè ufficiali non hanno mai avuto niente in comune con quelle della normale produzione.

;:bananasaluta:;
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

ghostrider (vinter)

Citazione di: andrea3112 il 08 Novembre 2011, 13:45:57
anche le Super Tenerè ufficiali non hanno mai avuto niente in comune con quelle della normale produzione.

;:bananasaluta:;


Neanche il motore? Che modifiche avevano?  :dubbio:
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

Alekosd

Citazione di: ghostrider (vinter) il 08 Novembre 2011, 14:37:48

Neanche il motore? Che modifiche avevano?  :dubbio:

modifiche?
hai presente un altra cosa?

ghostrider (vinter)

Citazione di: Alekosd il 09 Novembre 2011, 01:01:36
modifiche?
hai presente un altra cosa?

Al motore..le modifiche sostanziali qual'erano? Parlo per il supertenere...  ::)
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

andrea3112

Citazione di: ghostrider (vinter) il 09 Novembre 2011, 01:33:22
Al motore..le modifiche sostanziali qual'erano? Parlo per il supertenere...  ::)

era un'altra moto, niente in comune tra il prototipo e quella di normale produzione , solo il nome e la marca .
erano finiti i tempi della XT 500 e di Neveu o della TT e di Picco prese dalla catena di montaggio e preparate .
solo l'Afrika Twin ha "sfornato" una moto derivata dalla fomosa bicilindrica vincente di Neveu , che pur essendo diversa nella ciclistica e nel motore
aveva un suo studio e una preparazione per affrontare le gare affricane , basta provare anche su strada una rd03 650 e un super tenerè per notare le differenze.

;:bananasaluta:;
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...

ghostrider (vinter)

Citazione di: andrea3112 il 09 Novembre 2011, 08:34:27
era un'altra moto, niente in comune tra il prototipo e quella di normale produzione , solo il nome e la marca .
erano finiti i tempi della XT 500 e di Neveu o della TT e di Picco prese dalla catena di montaggio e preparate .
solo l'Afrika Twin ha "sfornato" una moto derivata dalla fomosa bicilindrica vincente di Neveu , che pur essendo diversa nella ciclistica e nel motore
aveva un suo studio e una preparazione per affrontare le gare affricane , basta provare anche su strada una rd03 650 e un super tenerè per notare le differenze.

;:bananasaluta:;

Guidando un supertenere pensavo: Ma come cavolo si può fare fuoristrada con una moto del genere?(premetto che mi piace parecchio)  :dubbio:
la 650 africa twin non l'ho giudata ma a guardarla così in modo superficiale evidentemente è più leggera..
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

gianfranco1104

le moto della dakar non sono mai state di serie... come non lo è di serie nessuna delle nostre moto che usiamo nei nostri giri.... chi è che non cambia un mono... una forca.... un getto al carb....
le pime dakar avevano modifiche UMANE... fattibili da chiunque...
ma ciò che ha caratterizzato le prime dakar era lo spirito dei partecipanti...
gli offsider ci sono in tutte le gare e sempre ci saranno...
ci sono i fenomeni anche nelle uscite salame e mortadella... figuriamoci in quelle....
spirito dell'avventura.... forza di volontà di arrivare con mezzi "posticci" e "precari"
con una tecnologia costruttiva che se paragonata ad oggi.... pare preistoria...
un pò com'è navigare in mare con il sestante e vela e con gps e motore...
la dakar ha subito attacchi dalle prime edizioni...
forse si è svolta solo una parigi dakar nella storia.... èd è quella quando sabine si perse nel deserto...
nelle edizioni successive... dalla prima in poi.. quello spirito si è a mano mano perso...
la gara è diventata mano a mano più elitaria... chiedendo ogni anno sempre capitali maggiori per parteciparvi...
assistenza e moto aumentavano di spessore in maniera inversamente proporzionale allo spirito di sabine...
le case motociclistiche hanno fiutato l'onda e la cavalcarono non fino al bagnasciuga... ma fino all'entroterra...
erano i tempi della sostanza e non dell'apparire... e dove una moto da enduro era il mezzo ideale per fare tutto!
tutto questo in un contesto storico dove anche i comuni mortali andavano in vacanza caricando le valige di cartone sui tetti delle auto e legate con lo spago...
la vita stessa era u'avventura.. ecco perchè l'enduro riscuotè tanto successo...
perchè l'enduro lo si viveva quotidianamente!
agli inizi degli anni 90... il fenomeno è all'apice.. e le case decidono che se vogliono continuare ad essere visibili in quel campo... devono "BARARE"
e le moto della dakar... diventano prototipi veri e propri! non più moto/auto modificate...
questa è la seconda fase della dakar.... che dura fino a quando... fino quando le persone si imborghesiscono, spariscono le valige sulle auto e il fenomeno enduro incomincia il suo declino...
ma una casa continua a credere nelle moto da fuoristrada... (il concetto di enduro oramai è morto)... e rimane anche l'unica a crederci... e la dakar affronta la terza fase... il monomarca....
ma si sa... la monocromia non piace e non da soddisfazione... l'attenzione verso la dakar crolla... allora si trovano scuse idiote per cambiare...
e la dakar affronta la quarta fase... va in america... (se di cambiamento si doveva fare... secondo me doveva andare in australia.... ma non è economicamente valida)
sono fortunato perchè ho vissuto quei momenti.... e lo è molto di piùdi me... chi ha fatto quelle dakar come privato...

p.s.
la ST e la ST della dakar ha diverse cose di serie...
la pompa della benzina e i paramani....

ghostrider (vinter)

#28
Citazione di: gianfranco1104 il 09 Novembre 2011, 15:29:36
le moto della dakar non sono mai state di serie... come non lo è di serie nessuna delle nostre moto che usiamo nei nostri giri.... chi è che non cambia un mono... una forca.... un getto al carb....
le pime dakar avevano modifiche UMANE... fattibili da chiunque...
ma ciò che ha caratterizzato le prime dakar era lo spirito dei partecipanti...
gli offsider ci sono in tutte le gare e sempre ci saranno...
ci sono i fenomeni anche nelle uscite salame e mortadella... figuriamoci in quelle....
spirito dell'avventura.... forza di volontà di arrivare con mezzi "posticci" e "precari"
con una tecnologia costruttiva che se paragonata ad oggi.... pare preistoria...
un pò com'è navigare in mare con il sestante e vela e con gps e motore...
la dakar ha subito attacchi dalle prime edizioni...
forse si è svolta solo una parigi dakar nella storia.... èd è quella quando sabine si perse nel deserto...
nelle edizioni successive... dalla prima in poi.. quello spirito si è a mano mano perso...
la gara è diventata mano a mano più elitaria... chiedendo ogni anno sempre capitali maggiori per parteciparvi...
assistenza e moto aumentavano di spessore in maniera inversamente proporzionale allo spirito di sabine...
le case motociclistiche hanno fiutato l'onda e la cavalcarono non fino al bagnasciuga... ma fino all'entroterra...
erano i tempi della sostanza e non dell'apparire... e dove una moto da enduro era il mezzo ideale per fare tutto!
tutto questo in un contesto storico dove anche i comuni mortali andavano in vacanza caricando le valige di cartone sui tetti delle auto e legate con lo spago...
la vita stessa era u'avventura.. ecco perchè l'enduro riscuotè tanto successo...
perchè l'enduro lo si viveva quotidianamente!
agli inizi degli anni 90... il fenomeno è all'apice.. e le case decidono che se vogliono continuare ad essere visibili in quel campo... devono "BARARE"
e le moto della dakar... diventano prototipi veri e propri! non più moto/auto modificate...
questa è la seconda fase della dakar.... che dura fino a quando... fino quando le persone si imborghesiscono, spariscono le valige sulle auto e il fenomeno enduro incomincia il suo declino...
ma una casa continua a credere nelle moto da fuoristrada... (il concetto di enduro oramai è morto)... e rimane anche l'unica a crederci... e la dakar affronta la terza fase... il monomarca....

ma si sa... la monocromia non piace e non da soddisfazione... l'attenzione verso la dakar crolla... allora si trovano scuse idiote per cambiare...
e la dakar affronta la quarta fase... va in america... (se di cambiamento si doveva fare... secondo me doveva andare in australia.... ma non è economicamente valida)
sono fortunato perchè ho vissuto quei momenti.... e lo è molto di piùdi me... chi ha fatto quelle dakar come privato...

p.s.
la ST e la ST della dakar ha diverse cose di serie...
la pompa della benzina e i paramani....


concordo!

Ovviamente io non c'ero considerando che sono nato nel 1988 ma ascoltando e leggendo i vari racconti di chi c'era, sono arrivato al punto di pensarla così!
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.

filippop

per voi appassionati di Dakar (e per chi mastica l'inglese) consiglio la lettura di "Race to Dakar" di Charley Boorman (il libro si trova per pochi euro su Ebay, specie su Ebay UK)
Anche se stiamo parlando della Dakar del 2006 e non di quelle degli anni 80, ci si rende bene conto di cosa voglia dire fare una gara simile.
Credo che tutt'ora qualcuno pensi che (non di certo a livello economico), sia comunque una gara alla portata di molti.
Leggete libri come questo per capire che, per fare anche adesso una gara simile, anche se i rischi sono infinitamente ridotti rispetto a 30 anni fa, ci vogliono due pelotas grandi come un serbatoio da 30 litri!
E questo signora l'ha fatta per la prima volta da pilota semi ufficiale.
Filippo (Monza & Modena) Yamaha TTRe 600 Desert 2003 e Honda Africa Twin 750 Rd07 2001

L'uomo che è stato nel deserto sarà un'altro uomo al suo ritorno! Anche perchè sicuramente avrà contratto il mal d'Africa e non potrà fare a meno di tornarci.

andrea3112

non c'è gara che un pilota sceglie di fare perchè facile .
e sempre il grado della difficolta che rende una competizione affascinante , per questo motivo uno sceglie di correre quella gara insieme ad altri alla ricerca del miglior risultato , ma è sempre la difficolta della gara che ti motiva maggiormente , certe volte portare a termine un giro impossibile vale più di una vittoria.
e questo vale per tutte quelle gare dove per ognuno di noi esiste un limite , potrebbe essere una semplice prova di campionato regionale come una prova di campionato del mondo , ma anche una semplice uscita con gli amici può essere una gran giornata se alla fine riconosciamo di aver fatto qualcosa di più che la solita girata  in moto.
quello che conta è la passione che ci metti , e non conta di certo arrivare prima o dopo per divertirsi , conta solo come ti senti alla fine della giornata e magari sentirsi pronto per la prima gara o per farne una più importante.

non ho letto "Race to Dakar", e non sò neanche cosa c'è scritto , so solo che Charley Boorman parti per quella Dakar proprio con l'idea di fare un documentario e non una gara .
la BMW li mise a disposizione moto e assistenza , lui insieme al suo uomo ombra poi sono partiti e quello che cercavano l'hanno trovato ( libro film documentario e anche un pò di soldi  :riez:) .
con questo non voglio dire che sono andati a passeggio , e neanche che quella Dakar come la dakar di adesso sia una cosa alla portata di tutti , ma credo che quelle pagine siano state scritte pensando più a quello che voleva leggere il lettore anzichè ad una propria esperienza personale , che ci hà colpito così tanto da farne un libro.

quello che penso è che adesso (ma è già tanto che è così)và solo chi ha i soldi , le moto sono eccezionali , i pesi sono dimezzati e le prestazioni son raddoppiate , poi a fine tappa (assolutamente imparagonabile alle tappe della fù Dakar)si dà la moto in mano al meccanico per renderla perfettamente efficente la mattina dopo , e non come quando il privato arrivava poco prima della partenza e che il tempo che aveva era sufficente solo a fare benzina .
ma comunque niente di male se ai Rally come il faraoni la dakar di adesso e altre chi si iscrive lo fà affidandosi a delle squadre che son dei tour operator che manca solo che scendono dal camion quando non ce la fai più e te la guidano loro , però si fermano lo stesso e se ci sono dei problemi te li risolvono sul posto o ti caricano la moto e te la portano a fine tappa dove poi si valuterà se siamo in grado di continuare o no .
comunque ripeto niente di male , e sempre una esperienza unica e soprattutto questa è una regola ormai per chi vi partecipa.

quello che dico è perchè queste gare non mi danno più le sensazioni che sentivo quando c'era la Parigi Dakar , e perchè è solo quando vedo una vecchia immagine del solito privato sfaikato con la moto ridicola autocostruita che penso alla grandezza di quella gara , che poi era qualcosa più di una  gara , e forse parlando con quel privato che non andava certo per scrivere libri si capirebbe cos'era la Parigi Dakar e perchè ancora oggi è sempre un bel momento ricordare quel periodo .

buongiorno FORUM  :ok:

;:bananasaluta:;
la moto non diventa perfetta quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...