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ALGERIA 1985

Aperto da LEO del dosso, 09 Dicembre 2004, 14:20:07

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LEO del dosso

 se avete voglia di leggere vi invio pari pari un mio viaggio con la mitica xt550
ciao
ALGERIA 1985



25-07-85: ore 6,30 partenza per Torre del Greco; alle 16,00 arriviamo a casa da Giorgio.
   Con la campagnola di Antonio andiamo in giro per le pendici del Vesuvio in mezzo ai    boschi della forestale con il terreno lavico. Sera a mangiare la pizza con la famiglia Palomba.                                                                                        KM. 650

26-07-85: siamo al porto alle 6,30. Momenti di panico quando non danno il biglietto di imbarco a Mariano. Fortunatamente conoscendo altri motociclisti troviamo chi ha un biglietto in più così
   ci imbarchiamo per Tunisi.

27-07-85: Dopo le formalità doganali partiamo alle 10,30 per il sud della Tunisia. Poco dopo Roberto cade e fortunatamente solo qualche escoriazione. Dopo 5 km. fora la gomma anteriore montata male a Napoli. Alle 14,00 sosta a Kairouan per un te' alla menta e focacce.
   Lungo la strada incontriamo una famiglia di Firenze che con un camper da fuoristrada
   sbandando si è coricato su un fianco senza danni alle persone fortunatamente.
   Arriviamo a Nefta alle 20,30. All' hotel Maralha con piscina interna conosciamo una guida Kamel che ci dice che ci sono 70° a In Salah e ci fa gli auguri.                KM. 500

28-07-85: Alle 8,30 siamo alla frontiera algerina. Alle 13 dobbiamo ancora cambiare i dinari e fare
   l'assicurazione. Alle 14,30 con 42° partiamo finalmente per El Oued. Siamo su una striscia di asfalto in mezzo a un mare di sabbia. Siamo distrutti per cui ci fermiamo all'hotel
   El Souf a £. 40.000 . Occorre pensare bene alle scorte di acqua e di energie.   KM.120

29-07-85: Si parte alle 7 per Touggurt. I veneziani tardano per problemi intestinali. A Ouargla arriviamo alle 11,00 dopo 270 km. Cominciamo a pensare che sarà dura arrivare a Tam.
   I veneziani decidono di restare e ripartire poi per il Marocco. Nel pomeriggio io e Mariano stiamo a parlare con un italiano che lavora da 6 anni a In Amenas. Praticamente ci fa capire che l'estate non è la stagione giusta per questi viaggi e che il deserto non scherza.
   Salutiamo i veneziani e partiamo per Ghardaia solo io e Mariano. Sono 190 km. nel piatto Più assoluto e la velocità è di 90 km/h. Alle 21,00 siamo a destino e ci fermiano in un camping. Cena con risotto alla milanese e una scatoletta.            KM.460

30-07-85: In campeggio conosciamo 2 milanesi con una Ritmo e con loro andiamo in giro per la cittadina. Pomeriggio in piscina e al tramonto in giro in moto. Decidiamo di deviare per Timimoun con i due della Ritmo e con un'altra coppia con una 127.

31-07-85: ore 4,30 sveglia. Partiamo per El Golea. Il paesaggio è sempre il solito e fa pure freddo.
   Alle 9,00 siamo arrivati. Alle 10,30 ci facciamo una spaghettata. Il tempo passa molto lentamente per fare passare le ore più calde. Non si può nemmeno andare in giro per
   via del caldo che ci attanaglia. Alle 18,30 possiamo finalmente andare in giro per l'oasi
   Ci sono bambini dappertutto, bellissimi e vispi. Dallo Ksar abbandonato c'è una bella
   veduta dell'oasi. Alle 21 tutti a letto.                                                               KM.200

01-08-85: alle 4,00 sveglia. Disfiamo la tenda e carichiamo la moto al buio. Dopo 60 km. il bivio
   che ci farà cambiare il programma; prendiamo a destra per Timimoun. C'è un forte vento trasversale con ondate di caldo incredibile data l'ora. Dopo 270 km. proviamo un po' di
   pista sabbiosa giusto per fare delle foto. Dopo i 70 km/h si galleggia. Alle 9,00 siamo a
   destinazione. Il paese si presenta molto bene in stile sudanese ma essendo già molto
   caldo non possiamo visitarlo. Ci fermiamo in un camping con poca ombra. Alle 11 siamo
   già nella piscina di un hotel. Si superano i 45° . La vita è molto dura in queste condizioni e come dice Mariano sembra di essere sotto naja.
   Nel tardo pomeriggio accompagnati da un ragazzo del posto facciamo un giro per l'oasi
   Molto caratteristico il sistema di irrigazione a pettine per distribuire equamente l'acqua.
   Arriviamo fino alla sommità di una collinetta dove c'è la sorgente che fa si che esista l'oasi. Durante la notte per via del caldo è impossibile dormire.                     KM. 400

02-08-85: alle 6,30 siamo già in giro per la Sebcha con una guida locale e i ragazzi della Ritmo.
   Dopo pochi chilometri dopo una serie di cunette Mariano fora e taglia anche il copertone    proseguo quindi solo io con la moto. La Ritmo si insabbia parecchie volte mentre io mi
   diverto fuori pista. Gli ultimi 10 km. li percorro da solo con l'aiuto della mappa sulla guida per ritornare a Timimoun.
   Nel pomeriggio stiamo in hotel per difenderci dai 48° all'ombra. Morale basso. Per cena
   proviamo a cuocere la soia ma senza condimento è uno schifo. Poi con i milanesi ci facciamo degli spaghetti e la cosa cambia. In queste condizioni bisogna essere nel pieno delle
energie per potere affrontare il giorno successivo.               KM.55

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

03-08-85: Alle 5,15 sveglia; si parte per l'oasi di Taghit. Dopo 500 km. alle 12,30 arriviamo ma fa
   un caldo infernale e l'hotel è chiuso. L'oasi è situata ai piedi di dune altissime del erg occ. non riusciamo pertanto a visitarla e alle 16,00 ripartiamo per il nord. Dopo altri 200 km.
   Sono le 20 e ci siamo divisi dai milanesi con l'accordo di ritrovarci a Ain Sefra.
   Mariano rompe la cinghia di distribuzione. Attimi di panico in quanto non sappiamo se le
   valvole si sono danneggiate e la cinghia di ricambio è con i bagagli sulla Ritmo.
   Percorro gli ultimi 100 km. trainando il KTM in 2 ore. Arriviamo alle 23 a Ain Sefra completamente distrutti; faccio molto sangue al naso forse per il tanto caldo secco.
   Piantiamo la tenda al buio non sapendo dove siamo.               KM.860

04-08-85:Subito montiamo la cinghia di distribuzione e la moto parte senza nessun danno. I milane
   si stanchi delle nostre sfortune ci salutano e quindi rimaniamo in 2 a 1500 chilometri
   da Tunisi. Mentre ci riposiamo ci accorgiamo che siamo vicino a un pozzo con tanto di
   vigilanza armata. Ogni tanto vengono dei ragazzi per fare due chiacchere. Siamo in una
   zona abbastanza fuori dal turismo tradizionale. Uno dei ragazzi ci chiede se vogliamo essere ospiti a casa sua almeno per una notte. Accettiamo. Nel pomeriggio con costui
   e un suo amico che fa il maestro andiamo in una oasi vicina con tanto di palme sulle rive di un laghetto. A cena mentre mangiamo il cous cous Mariano instaura una discussione,
   con il fratello maggiore di questo ragazzo, sulla religione. Si va avanti delle ore ma ognuno chiaramente rimane sulle proprie idee.

05-08-85:La mattinata la passiamo a riposarci e a visitare il mercato di pecore assieme a Ahmed.
   Nel pomeriggio dopo una bella dormita salutiamo i gentilissimi amici e alle 18 partiamo per El Bayad. Arriviamo in un modesto hotel dove ci ritirano i passaporti per la registrazione anche se gli facciamo capire che il mattino seguente partiremo prestissimo. Le lenzuola
   sono sporche e le facce che si vedono non sono molto rassicuranti; inoltre a causa della stanchezza c'è qualche incomprensione fra me e Mariano.               Oltre al caldo un'altra cosa che fa riflettere è il fatto che in Algeria quei 1000 dinari che corrispondono a 400.000 £. In realtà hanno il valore di circa la metà per cui o cambi in nero con i rischi annessi oppure vivi da pezzente se non vuoi cambiare altra valuta.
   A questo punto non vediamo l'ora di arrivare in Tunisia.                                      KM. 220

06-08-85: ALLE 4,30 sveglia. Non c'è nessuno che ci può ridare i passaporti e la moto sono chiuse
   dentro nell'ingresso. Dopo aver chiamato qualcuno e cercato con la luce della pila troviamo i passaporti in un cassetto e praticamente forziamo la porta principale per fare uscire le moto. A questo punto visto che non si fa ancora vivo nessuno partiamo senza
   pagare nella speranza che fili tutto liscio. Dopo Lagouat comincia il bello.
   Un forte vento trasversale fa entrare la sabbia dappertutto, la stabilità è minima e infatti usciamo di strada. Improvvisamente un vero muro di sabbia rende la visibilità zero.
   Il traffico è paralizzato e a piedi cerco Mariano che è a solo 10 mt. da me. Dopo 30 km. appena ripartiamo la valvola del carburatore del kappa si inchioda per via della sabbia che è entrata dappertutto. Arriviamo a Djelfa e mentre mangiamo qualcosa si fermano
   degli italiani che lavorano lì per una ditta che fa mulini. Ci invitano per pietà nei loro
   campi per lavarci e per mangiare. Per la serata seguiamo uno di loro fino a M'Sila,dove 
   è praticamente da solo a vigilare gli impianti. La serata passa tranquillamente ad ascol-
   tare le storie di viaggi e di come vivono gli arabi.                         KM.540
   Ascoltando queste persone capisci che la realtà a volte è diversa da come te la descrivono   al telegiornale ad esempio e che certe esperienze devi viverle di prima persona per capirle veramente. Per tornare al discorso di prima, ci dicono che un dinaro al cambio in nero vale
   100 L.

xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

LEO del dosso

   

07-08-85: Partiamo per il prossimo campo della Giza nei pressi di Skikda. Arriviamo alle 12,30 e l'accoglienza è un po' più freddina forse perché non vi è nessun emiliano?            KM.310

08-08-85: Finalmente, è il caso di dirlo partiamo per la Tunisia, dove vi arriviamo alle 9,00.
   Alle 13,00 finalmente ci fanno passare e partiamo per Tunisi dove arriviamo in serata.
   Pernottiamo in campeggio assieme a tanti altri ragazzi che sono arrivati da Tamanrasset.  Il gestore ci dice: attenzione camping Savage, e infatti alla notte mi sveglio per caso e vedo un ragazzo che traffica intorno alla moto di Mariano. Faccio un urlo e questo scappa ma purtoppo aveva già rubato uno zaino a un romano.               KM.440

09-08-85: Alle 7.00 siamo alla Tirrenia per cercare un biglietto per Genova ma dovremo attendere fino alle 17,00 per sapere che possiamo salire anche noi e finalmente si parte alle 18,00.  In serata conosciamo un ragazzo di Parma che ha vissuto 6 mesi  a Tunisi per studiare la lingua araba. Secondo la sua esperienza è stato tutto molto complicato anche se Tunisi è
   nel magreb una delle città più occidentalizzate e alla fine secondo lui o diventi musulmano mentalmente o ti rendono la vita  impossibile. Tutto questo comunque non riesci a percepirlo in una breve vacanza turistica.

10-08-85: la giornata in nave passa lentamente riflettendo su come è andato questo viaggio che è stato diverso dal programma iniziale ma che comunque è stato positivo per i contatti con una realtà completamente diversa dalla nostra.
   Alle 20.00 sbarchiamo a Genova e in 3 ore siamo a casa.            KM.300

-
-                                                                     totale KM. 5260                                                                                                                              


xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

fabrizio (fab2kf)

Bellissimo!!! qualche foto? :bttr:

asterix

W la 4GV !!

Pippi

 :riez: tu si che sei un grande!  :riez:


(sento già che Woil sta male!)
A ME MME FAI N'ORTOLANA SENZA TUTTA STA ROBBA QUA, BASTA CHE JE METTI I PEPERONI (Pif, IZCT2)

LEO del dosso

Citazione di: Pippi il 10 Dicembre 2004, 12:46:43
:riez: tu si che sei un grande! :riez:



Ci fu, all'epoca, chi fece molto meglio.
Considera che dopo mesi di preparativi questo viaggio non andò come preventivato per il fatto che andai con un amico di un amico che conoscevo appena e solo durante il viaggio ci accorgemmo che la sua moto era distrutta.
In pratica tornai molto demoralizzato con la speranza di poterci tornare, cosa che purtroppo non si è più potuto realizzare.
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BelRay

Citazione di: LEO del dosso il 10 Dicembre 2004, 14:06:39

Ci fu, all'epoca, chi fece molto meglio.
Considera che dopo mesi di preparativi questo viaggio non andò come preventivato per il fatto che andai con un amico di un amico che conoscevo appena e solo durante il viaggio ci accorgemmo che la sua moto era distrutta.
In pratica tornai molto demoralizzato con la speranza di poterci tornare, cosa che purtroppo non si è più potuto realizzare.

...Africa.... moto distrutta....
...mi ricorda qualcosa...

Grazie del racconto Leo!
niente foto?
http://www4.osk.3web.ne.jp/~kanemori/pictures/piston.gifTT600 R '98,   da Bologna
    "il Takkino®... ai takkini!&q

alberto59x

Grazie Leo, davvero bel racconto...sai cosa mi ha fatto venire in mente mentre lo leggevo?
Hai presente il titolo del film ...Tutto in una notte....quando te ne succede una al minuto e
non riusciresti a racconatare tutto nemmeno in dieci anni...non è un caso se Moravia ,riguardo al deserto,
ha scritto una bellissima frase:

L'avventura ,nel deserto, è un fatto normale in un'ambiente eccezionale.
L'avventura, da noi, è un fatto eccezionale in un ambiente normale.

Non è forse cosi?
Ho 60 anni ma voglio guidare la mia TT600 per altri 60.....poi si vedrà

LEO del dosso

MEGLIO TARDI CHE MAI !!!!!!!!!!!!
Dopo 8 anni ho scannerizzato le diapo
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LEO del dosso

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Cular

minkia che spettacolo di avventura,viaggi che per quanto brevi ti lasciano grandi solchi dentro........fantastica l'aggiunta delle foto dopo 8 anni dal post......fotograficamente parlando,le diapo me fanno morì,è la forma fotografica che + me piace del vecchio stile... clap clap clap clap clap 
NON TEMETE...!....REQUISIRò UNA FONDERIA,E PORRò FINE,PER SEMPRE AL MALE DELL'INNOMINABILE...!!!

Christian

Leeeeo sei tu col 550, vero?
L'idiozia umana non ha limiti

Cunningham

Citazione di: LEO del dosso il 10 Maggio 2012, 23:52:14
MEGLIO TARDI CHE MAI !!!!!!!!!!!!
Dopo 8 anni ho scannerizzato le diapo
clap clap clap clap clap clap clap   :riez:
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE: Regala anche TU qualche Kw a quel cacatoio che è l'Africa Twin

LEO del dosso

Citazione di: Christian il 11 Maggio 2012, 20:11:46
Leeeeo sei tu col 550, vero?
A son propria mè
ciao Christian
xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

ghostrider (vinter)

Grande!!! E' il mio sogno!!  :bttr:
Basta poco per acquistare fama. È più difficile invece eliminare l'avarizia dal proprio cuore e restare degli sconosciuti.