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Dolomiti e Grossglocker – 29/06 – 01/07/2012 - Casa - Dobbiaco

Aperto da Meissner, 02 Agosto 2016, 06:06:02

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Meissner

29/06/2012 – da Casa a San Candido

Dopo tanta attesa finalmente arriva il giorno della partenza, sarà bello rincontrare gli amici del P&D.
I bagagli sono pronti, ma dove cacchio ho messo il martello? Speriamo che il prato del campeggio non sia duro! Borsa, Tenda, Borsa da serbatoio, ho tutto, possiamo partire!
Mr. Puffpuff sei pronto? Ti aspettano 3 giorni di goduria!

Ore 7.00 si parte, saluto la moglie, io vado. Così presto?
Sì, me la prendo con calma.
Finalmente si parte, è contro i miei principi, ma decido di prendere l'autostrada, così verso le 7.30 arrivo in Tangenziale Est, il traffico è sostenuto ma incredibilmente non è bloccato.
Esco prima del casello, sulle strade intorno il solito casino con traffico demenziale, menomale che non abito più qui!
Non sono più abituato a questo casino!
Comincio a odiare gli sputer, ma questi non sono motociclisti, le regole per loro non esistono, un minimo di educazione, per la miseria!
Finalmente mi prendo la superstrada direzione Lecco e dopo circa 80 km il fondoschiena comincia a soffrire, forse è meglio una sostina, approfitto dell'occasione e mi fermo per fare benza.

Non avendo ancora preso confidenza con le voglie di riposo di Mr. Puffpuff, è meglio che non lo fermi.
Rivestizione, sottocasco, casco, occhiali, guanti, si può ripartire.
Fino a Lecco il traffico è sostenuto, poi in direzione Valtellina scema.
Arrivo alla fine della superstrada e mi concedono una sosta, siga, rivestizione e si riparte.

Beh, si riparte è una parola grossa, ci si mette in colonna cercando di arrivare a Delebio, impossibile superare il traffico in senso contrario è notevole, si potrebbe, ma è meglio non rischiare, un po' di sofferenza prima della goduria.
Finalmente a passo di lumaca arrivo alla prima rotatoria, idea, passo oltre Adda, ci sono tanti paesini, ma almeno c'è poco traffico, e poi è una strada divertente, l'asfalto in alcuni punti non è il massimo, ma si va via molto bene.
Mi tocca rientrare su Morbegno, vado su strade alternative, e alla fine mi ritrovo nella zona industriale di Talamona, con traffico inesistente, rientro sulla statale prima del paese, e l'idea di farmi tutta la statale fino a Tresenda mi deprime.

Una volta con Omero andando allo Stelvio, avevo fatto una strada sinistra Adda, passava i paesini, ma era una goduria.

Svolto per la strada della val Tartano e su una bellissima strada con traffico assente tutte a curve arrivo fino a Sondrio, dove mi immetto di nuovo sulla statale e fino a Tresenda riprende il calvario di un traffico demenziale.
Finalmente inizia la strada dell'Aprica, bella al fresco, in ombra, traffico scarso, ma le macchine salgono con passo allegretto ed anche i furgoni non scherzano!
Sostina, prima dell'inizio della discesa.
Ripartenza approfittando della discesa e bello allegretto discesa fino ad Edolo, e poi, via verso il Tonale.
In salita sono sverniciato dai bombardieri, ma sulla discesa, mi è toccato passare i fermoni!
Giunti sul fondo della Val di Non, la strada diventa uno stradone e sono ripassato dai fermoni.

Sostina, benza, e ripartiamo in direzione per il passo della Mendola, è ancora lontana, finalmente verso il lago di S.Cristina e Cles la strada ritorna a farsi bella, attento alle deviazioni che vedi sempre dopo che sei passato!.
Già il tratto in comune con le Palade, la strada è un susseguirsi di belle curve una via l'altra, dove sbatti la moto a destra o a sinistra, su un asfalto a tratti nuovo, c'è un certo movimento di moto, ma per fortuna di auto ce ne sono poche e si riescono a superare senza troppi problemi.
Il Passo della Mendola è favoloso, mentre il tratto in comune con le Palade oltre ai boschi di latifoglie spiccano le coltivazioni dei meleti, con il Passo della Mendola entri nel regno delle conifere, e senti il profumo delle resine che ti riempiono i polmoni!

Superato il passo con i ristoranti e gli alberghi dei villeggianti, per un tratto la strada tende a stringersi per la presenza di rocce e diventa sinuosa da percorrere con cautela, anche perché è facile distrarsi sul panorama che si stende ai tuoi piedi, vedi Bolzano, e le due valli che si dipartono, una a est verso Bressanone e l'altra a Ovest verso Merano, mentre verso Trento rimane un po' nascosta.
Proseguendo la discesa si rientra nel regno delle conifere, e la strada torna larga, con bei tornati, e curve in successione e qualche rettilineo, per finire poi sulla strada principale a Caldaro sulla Strada del Vino.

Come al solito, sul bivio via diritto verso il centro di Bolzano, invece che prendere direttamente per Bressanone.
Ritorno sulla strada del Brennero, e cerco una strada che CapitanFede mi aveva consigliato per una variante per andare al passo di Costalunga, "a Prato all'Isarco, prendi la strada per Tires, è poco trafficata" arrivai a prato all'Isarco, e dov'è sto bivio, ops è indietro, sono arrivato al bivio per Castelrotto e l'alpe di Siusi. Torna indietro, sarà questa? Boh, proviamo, va in salita. E che salita, 15 tornanti uno in fila all'altro con pendenza intorno al 15% , arrivo al primo paese e mi indica per Nova Levante.
Va beh, non sarà la strada giusta ma per lo meno non è sbagliata.

Lasciato il paese la strada prosegue risalendo la valle con tornanti in mezzo ai prati da dove si domina la vallata che porta verso il passo Nigra, poi la strada entra nel bosco di conifere e continua a salire con tratti divertenti in assenza di traffico.
Arrivati ad un certo punto comincia a scendere, noooo, indicazioni per S.Valentino, fortunatamente a destra si diparte la strada per Nova Levante, la strada si stringe un poco e costeggiando il fianco della montagna al cartello di Nova Levante si apre lo scenario delle Dolomiti che fanno da corona al Passo di Costalunga.

La strada scende verso il paese, per poi attraversato riprendere in salita verso il lago di Carezza.
Il lago è abbastanza pieno e frotte di turisti, escursionisti, ciclisti, motociclisti, si fermano per le foto di rito.
Proseguo per il passo di Costalunga, ma prima del passo mi concedo una sosta.
Numerosi ciclisti stanno percorrendo la strada, alcuni in gruppo, altri isolati e qualcuno non proprio allenato percorre gli ultimi tratti a piedi spingendo la bici.

Anche Mr.Puffpuff deve essere un po' stanco e non ha voglia di ripartire, così gli faccio apprezzare la discesa, riparte e e lo rispedisco verso il passo.
Al Passo il solito casino, gente di tutti i tipi, affollano le bancarelle e gli esercizi commerciali, li supero velocemente e scendo puntando su Canazei, il traffico in valle è a tratti abbastanza sostenuto, mentre in altri è più scorrevole.
Bande di motociclisti in gruppi a volte numerosi o a volte un più piccoli o singoli viaggiano in tutte le direzioni.

A Canazei mi si presentano varie opportunità verso Dobbiaco, Pordoi, Falzarego, Cortina, Dobbiaco, oppure Alba-Penia, Fedaia, Giau, Cortina. Opto per la seconda soluzione, così mi riguardo la Marmolada che è da quando l'avevo fatta dalla ferrata che non passo più da lì, saranno passati 30 anni!

Salendo numerosi camion di cava impediscono di gustare appieno il percorso, il cielo si fa fosco, però il Gran Vernel con le sue pareti verticali incombe minaccioso sulla strada.
Arrivo al lago Fedaia, e la Marmolada è avvolta da nuvole e foschia, si vede solo distintamente la schiena dell'asino, ma è solo un ammasso di rocce, il ghiacciao è ridotto ad un lumicino, il tempo è abbastanza fresco, e visto che sono un po' freddoloso, direi freddino, così decido di scendere velocemente.

La strada e bella larga, e molto liscia, forse anche troppo, sui tornanti in uscita ho sentito più volte sguiare via la ruota posteriore, ma finché tiene l'anteriore non ci sono problemi, o almeno spero!
Discesa fino a Caprile  e poi proseguo sulla strada principale ed ad un tratto mi appare in tutta la sua magnificenza le verticali pareti del Civetta, approfitto dell'occasione e mi fermo a fare benzina e per consultare la cartina, acc ... mi sto dirigendo su Alleghe!

Ritorno indietro e prendo la strada per il passo Giau.
Comincio la salita e comincia a piovere, prima poche gocce, no, non ho voglia di mettere l'antipioggia, ma poi comincia in modo deciso, trovo uno spiazzo e mi metto lo scafandro.
Riparto, forse le gomme sono un po' vecchie e la tenuta non è il massimo, riduco un po' la velocità e affronto le curve come se fossi sul sapone!
Dopo pochi kilometri la pioggia cessa e sull'asfalto umido riprende la solita tenuta.
Poi pian piano la strada si asciuga e arrivo al colle di colle di Santa Lucia con bella strada, negli ultimi kilometri è imposto il limite di 50 km/h e ho visto 2 autovelox, fortuna che Mr.Puffpuff arranca e ha qualche problema con la quota onde percui non c'è problema con il limite!

Arrivo al Colle di S.Lucia, e la vista è incredibile, lo sguardo spazia a 360 gradi e intorno da qualsiasi parte si vedono tutte le dolomiti, mi tolgo lo scafandro, mi concedo un attimo di relax, intanto verso nord si affacciano nubi minacciose.
Sento Bismarck e mi comunica che sono a Canazei, va bene allora ci incontriamo all'albergo.

Sarà meglio darsi una mossa!
La discesa è molto bella, a tratti con un susseguirsi di curve con ampio respiro, si susseguono tratti con tornanti in rapida successione e rapidamente mi ritrovo a Cortina.
Durante la discesa trovo uno che nei tratti in rettilineo o curve dolci lo vedo allontanarsi, ma quando cominciano i tornanti mi ritrovo subito dietro; lo vedo scendere in centro alla corsia, tutto frenato, forse uno a piedi lo avrebbe superato,anche la prima Letizia era un fulmine in confronto!
lo passo all'esterno sulla destra e poco dopo i sui 2 compagni si fermano ad aspettarlo, stressati.

L'attraverso mentre splende un bel sole e opto per puntare su Dobbiaco piuttosto velocemente con la SS.51 evitando di passare per Misurina.
Poco prima di Carbonin comincia di nuovo a piovere, trovo uno spiazzo e mi fermo per rimettere lo scafandro.
La pioggia prima debole a poco poco si fa più intensa, riparto, ma mi ritrovo davanti un pullman che è difficile da superare perché nei tratti possibili, c'è il traffico in senso contrario.
Poi un tratto buono e riesco nell'impresa e mi ritrovo davanti un gruppo di Tedeschi piuttosto nutrito con moto d'epoca anzi direi storiche!

Il loro passo è spedito, ma quando accennano a rallentare li passo e arrivo a Dobbiaco e punto a Villarbassa al campeggio intorno alle 18.30.
Sbrigate le formalità, piove, mi accosto al bar e la pioggia si tramuta in un diluvio, che prosegue incessantemente per almeno un ora. Poi finalmente finisce, ed esce l'arcobaleno.
Piazzo la tenda, i picchetti entrano solo a metà nel prato, sotto solo sassi, e poi mi avvio a S.Candido per incontrare quegli sciammanati del P&D e mangiare con loro.

Trovare Garni Letizia non è facile, arrivo in piazza del municipio, eppure è dietro, mi comunica Fabio, torno indietro e trovo l'indicazione, era solo da una parte.
Per primo incontro Fabio, poi pian piano arrivano, dopo che si erano risistemati Matteo Doc, Amico Simo, Mauro e Valentina.
Ci avviamo al ristorante e poco prima delle 21 entriamo, e la signora ci avvisa che se ci sbrighiamo ci serve, altrimenti digiuno!

Ci si siede, BIRRAAAA !!!
Si sceglie il menù
Canederli al burro, di solito sono 2, ma visto Bismarck meglio3!
Gulasch e canederli per altri!
un bel piatto di speck!

superata la fase iniziale si passa poi a parlare delle avventure passate.
Dai Meissner raccontaci del nuovo Tenèrè 660, ah distrutto dopo 7.800 km contro un camion che in rotatoria girava a sinistra senza freccia; beh , mi è andata di culo, solo una costola rotta.
No, non era la mia moto, troppo pesante, tutte quelle plastiche e tutte quelle cose inutili, non mi ci sono mai trovato molto bene, saranno esteticamente belle, ma Mr. Puffpuff in confronto è essenziale, molto più maneggevole, e sicuramente con una ripresa migliore, vuoi mettere 146 kg contro 200!
E poi commenti vari su avventure varie.

Ehi ragazzi, io devo scappare perché alle 23 mi chiudono la sbarra del campeggio, ok ci vediamo domani mattina verso le 9.00.
Riparto verso il campeggio e arrivo appena in tempo, mi fiondo in tenda e finalmente ronff ronff!.