Giro nell'Oltrepo piacentino
Un altro racconto per voi.
Uscita infrasettimanale, siamo i 4.
Io , Carlo, Italo, Giorgio.
Carlo è già un po' di tempo che mi fa una capa tanta per il M. Mosso!
L'avevo prevista sin dallo scorso anno, ma poi a causa di una caduta con costola incrinata avevo dovuto soprassedere!
Mi avevano raccontato chi l'aveva fatto, di aver preso un sentiero di discesa abominevole!
Per non rischiare è meglio che che predisponga una traccia che conosco già, passando dal Monte Lazzaro!
Seguirà una lunga traversata più o meno in piano e poi con qualche carrareccia arrivare sino a Cicogni e risalire a Praticchia!
Sono percorsi che a ben guardare tra andata e ritorno sono sempre per me sui 200 km!
Dato che partiamo sempre da casa, preparo il percorso di avvicinamento sfruttando strade conosciute ormai classiche.
Carlo e Giorgio ci aspetteranno a Salturano, risparmiando qualche km di asfalto.
Italo invece preferisce accompagnarmi sul lungo trasferimento sino al punto d'incontro.
Possibile che non ci sia qualche variante sul percorso classico di trasferimento!?
La notte porta consiglio, spulciando su maps ho trovato un paio di percorsi in off che potrebbero essere degli ottimi diversivi.
Italo ha caricato la traccia, ma tanto sa che sicuramente inserirò qualche variante e non si curerà di avvisarmi, salvo che non gliela chieda espressamente!
Ci smazziamo i nostri 20 km di asfalto sino al ponte di Po, segue l'argine sin dopo la centrale Enel di Castel S. Giovanni, bella strada sterrata sino a Sarmato, poi il lungo rettilineo verso Agazzino, chiuso da quella cascina che sembra un castello in fondo alla strada, per campestri, attraversando qualche cascina si arriva sulla SP.11 a Mottaziana, attraversiamo il ponte sul Tidone, l'ampio letto qui è completamente asciutto.
Giriamo verso la Val Luretta, al primo bivio invece che smazzarci il lungo rettilineo sino a Campremoldo giriamo verso Tavernago, prendiamo la prima sterrata a sinistra e finiamo in una bella cascina, sbagliato, ritorniamo sui nostri passi, ora a destra lungo un campo una traccia di campestre, tra gli alberi un guado!
Il guado, il mio incubo! Sui guadi generalmente lavo gli stivali anche dentro!
Era facile, sono passato indenne!
Riprende una campestre e siamo a Campremoldo.
Fuori dal paese, una nuova variante ma quando giungiamo al possibile guado, questo è sparito travolto da una piena, ripieghiamo su strada normale e puntuali arriviamo al punto d'incontro.
Sosta prolungata, quattro chiacchiere sulle migliorie alle moto, poi con percorso tra asfalto e off sulle colline dei dintorni arriviamo oltre Agazzano, via poi diretti sino ad Ongareto, punto fisso di sosta per ammirare il paesaggio del mosaico di prati, campi, e boschi delle colline che contornano la Val Luretta che degradano dolcemente verso la pianura.
https://www.facebook.com/photo?fbid=4401869426542227&set=pcb.4401869749875528
Con mulattiera tra filari di piante e il prato risaliamo la collina, e ci inoltriamo in un tratto di bosco con strada ben sconnessa con pietre affioranti sino a sbucare su una strada asfaltata, l'attraversiamo e un'esile traccia nel prato scende il lato opposto della collina, entra in un bosco sino a sfociare in una cascina.
https://www.youtube.com/watch?v=i2Rn2gTV3us
Era previsto di girare verso Monticello, ma, no, cambiamo, scendiamo a Travo, così approfittiamo per fare benzina.
Risaliamo con la SP.63 verso il Passo Caldarola per poi deviare su una strada che risale la collina dapprima con asfalto che non ricorda il tempo di quando era stato steso, poi una strada bianca appena risistemata per poi sfociare su una campestre, un bellissimo traverso in piano e contornando una costola si para innanzi a noi uno spettacolo magnifico.
https://www.facebook.com/photo?fbid=4401869289875574&set=pcb.4401869749875528
Tra il verde di varie tonalità di prati e boschi, un campo completamente di un giallo brillante con varie sfumature di colore, sembra un mare con qualche onda increspata!
Restiamo incantati a guardarlo.
Bello, ma altri scenari ci aspettano.
Riprendiamo la salita, ora la strada s'incunea serpeggiando tra alcune case per poi sfociare sull'asfalto, seguiamo il crinale della collina in discesa, si risale la collina successiva con una bella strada sterrata, a volte panoramica a volte serpeggiante tra i boschi sino a giungere a Scarniago, ora un pezzo di asfalto fino a fermarsi ad una sorgente lunga la strada.
Italo, "Ma è buona da bere?!"
"Guarda, l'abbiamo bevuta la settimana scorsa e siamo ancora qui!" rispondo.
Il cielo si sta rannuvolando, nuvole plumbee nascondono il sole, ed il panorama è un po' offuscato.
Ormai è mezzogiorno, sarebbe il caso di darsi una mossa se vogliamo trovare un posto per mangiare, non come al solito che troviamo solo le briciole!
Un po' di asfalto sino al Passo Caldarola, poi via diritti, su per il sentiero verso la collina di fronte, prati, bosco, saliscendi, dopo il guadino, girate sulla prima strada a sinistra!
Inizia così una bella mulattiera sconnessa con qualche tratto impegnativo sino ad un ripiano.
La strada è finita, ora solo un'esile traccia s'inoltra nel bosco, all'ombra ci fermiamo un attimo a prendere fiato, siamo lì discorrendo e arrivano un paio di ciclisti, è l'occasione di scambiare qualche opinione sul tratto fatto.
https://www.youtube.com/watch?v=OzqmDgqZcEE
Loro poi ripartono, mentre noi con calma ci rivestiamo e riprendiamo la traccia, giungiamo così ad un bivio.
Ci ritroviamo nuovamente.
Italo, visto che hai la traccia, da che parte si deve proseguire?
Via diritto è una risposta perentoria!
Ma sei sicuro? Non mi ricordo bene il percorso, ma diritto mi sembra un po' troppo impervio!
Ma sei sicuro?
Sì, sì, diritto! Vai Boss!
Parto titubante, poi deciso, risalgo quello che sembra un muro dinnanzi, ma un piccolo risalto di sassi mi blocca e mi appoggio sul fianco; sono superato da Italo dal lato opposto, quasi al culmine della salita, la ruota posteriore scivola su rocce lisce e... sbamm, anche lui a terra!
https://it.wikiloc.com/percorsi-moto-trail/pievetta-dogana-po-monte-lazzaro-pievetta-dogana-po-76041055/photo-49688337
Carlo che lo seguiva appresso, poco oltre la mia posizione si blocca, e prima lentamente poi più velocemente lo vedo ripercorrere a ritroso un tratto che aveva baldanzosamente salito.
Al fine si appoggia sul lato della scarpata, ben sotto di me, la targa è ora penzolante.
Giorgio era stato prudentemente in basso a guardare.
Si decide che la cosa migliore è riportar giù le moto al bivio.
Cosa facile a dirsi ma molto più impegnativa a farsi!
Tra portar giù le moto, sistemare il problema della targa è passata più di un'ora abbondante!
Verifico la traccia sul GPS di Italo, e dico: " ma non hai visto che la traccia girava a destra? Vatti a fidare dei navigatori!"
Ci rimettiamo sulla giusta traccia, un tratto in piano sembra entrare in un bosco oscuro, poi cominci a risalire e si vede di nuovo la luce.
Una traccia esile, umidiccia, coperta di foglie, risalgo pian piano e un sasso sporgente coperto dalle foglie mi sbarra il cammino, la ruota si blocca, mi sbilancia e cado a valle, due capriole e sono di nuovo in piedi, un paio di metri sotto la moto, bloccata da un albero.
Tutto a posto?! Sì, sì, tutto a posto! Solo l'orgoglio è ferito!
https://it.wikiloc.com/percorsi-moto-trail/pievetta-dogana-po-monte-lazzaro-pievetta-dogana-po-76041055/photo-49688364
La moto è finita circa un metro sotto il sentiero, vediamo di riportarla su, imbragata con le corde, tira mola meseda, nulla da fare, si opta di portarla in basso sul piano e risalire nuovamente.
https://www.youtube.com/watch?v=Qr5wQ84BjW4
Ora tutti siamo fuori dalle difficoltà, adeguato relax è indispensabile.
Si controlla l'ora, sono 14,00 quando riusciamo a ripartire!
Una leggera risalita con la traccia nel bosco, e ci agganciamo alla mulattiera, ora si prosegue lungo la cresta ne bosco sino ad un bivio.
Visto che sono un po' stanco, eviterei di proseguire verso il Passo della Crocetta, e scendiamo a Corneto.
Dopo qualche tratto facile, in un paio di punti piuttosto impegnativi, per evitare problemi mi faccio portar giù la moto dai baldi giovani!
Ricordo che anche 2 anni fa feci lo stesso!
Ci raccordiamo su una mulattiera ben evidente, un po' rinfrancato e riposato affrontiamo l'ultimo tratto sino al paese, pur impegnativo e molto sconnesso.
Ora siamo sull'asfalto, sono già le 14,30, propongo di andare a Pecorara e vedere se è possibile trovare qualcosa da mangiare ad un'osteria che conosco.
Manca poco alle 15 quando riusciamo a sederci, una birra alla spina, un vassoio di salumi, con bis, formaggi, verdure grigliate, dolce, caffè, relax completo, cosa vuoi di più!
Dopo le 16 ci rimettiamo in marcia, visto che siamo qui non vuoi fare Vallerenzo e Cà del Diavolo!
https://www.youtube.com/watch?v=BRM2MUsDf0g&t=4s
Poi carrareccia e campestre sino a Chiarone, indi per asfalto sino a Pianello V. T., ora invece che smazzarci la statale verso Borgonovo, decido di fare la stradina che costeggia il fiume dall'altra parte perché ha tratti panoramici sulla pianura.
Decidiamo di costeggiare il Tidone, ma hanno messo dei nuovi cartelli di divieto.
Li aggiriamo e ci infiliamo su una strada che arriva ad un guado nei pressi di una piccola briglia con salto, l'acqua occupa tutto il greto, lungo guado facile, un po' difficoltosa l'uscita per grossi sassi e ritroviamo una carrareccia nel bosco che ci riporta al guado di Bilegno.
https://www.youtube.com/watch?v=23geEH8UTq8
Ora il lungo rettilineo sino alla Chiesetta di S.Ilario, indi la campestre sino a Borgonovo V. T..
ora tutto asfalto si ritorna verso casa, dove arrivo verso le 18.
https://it.wikiloc.com/percorsi-moto-trail/01-06-2021-pievetta-dogana-po-monte-lazzaro-pievetta-dogana-po-76041055
Ammazza!!
Complimenti :ok: