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Natale 2003 in Libia

Aperto da Tuareg, 31 Marzo 2004, 18:23:37

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Tuareg

La partenza
Sabato 20 Dicembre 2003. Finalmente è arrivato il giorno della partenza.
Sveglia alle 6.00 devo essere al casello di Verona Sud per le 8.00.
La borsa è già pronta dalla sera prima, devo solo fare gli ultimissimi preparativi.
In questi momenti mi passano tante cose per la testa, il viaggio in Libia è
indubbiamente impegnativo e poi, non sono più giovanissimo.
Però l'eccitazione per la partenza prende il sopravvento, ed in un attimo mi ritrovo
in garage con la mia TT600R che borbotta allegramente. Fa un freddo cane!
Saremo almeno a -3 , c'è nebbia (cosa non raro nel Mantovano)
e l'erba dei prati è coperta dalla brina ghiacchiata. Il viaggio è tosto con questo freddo,
ma per fortuna ho solo 45 Km da fare, ed in circa 40 minuti arrivo a destinazione.
Marco e Paolo sono giò arrivati e aintanto che aspettiamo il camion facciamo conoscenza.
Io ho scelto di viaggiare in nave, mentre quasi tutti gli altri viaggiano in aereo.
Ecco il camion che arriva! E' uno spettacolo! Un Mercedes Unimog con lo scarico aperto che canta che è un piacere. Rapidamente carichiamo le moto sull'altro furgone e partiamo
alla volta di Genova. Sul camion faccio la conoscenza con Dario che è il pilota,
e con Alan, Manu e Gino che sono invece viaggiatori.
Arrivati Genova, Incontriamo una parte dei partecipanti che fanno il viaggio in 4x4
e ci imbarchiamo alla volta di Tunisi. Sulla nave si approfitta per conoscerci e per raccontare
le nostre avventure precedenti, e il viaggio trascorre tranquillamente.
Arrivo a Tunisi il giorno dopo solite lungaggini burocratiche e partenza alla volta della frontiera.
E' tardi, e quindi con Giorgio (il responsabile dell'organizzazione) decidiamo di tirare avanti fino alla frontiera a Ras Ajdir. Arriviamo alle 4.00 del mattino, e ci concediamo qualche ora di sonno
in attesa di passare la dogana.
Anche qui le solite interminabili attese buracratiche e finalmente si parte!!!!
SIAMO IN LIBIAAAAAAA!

Alla prossima....
Tuareg

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Cannuccia

Cazzutissimo il camion... mette persino un po' paura. :o
Ma allora sembrerebbe che avete fatto il viaggio con un bel supporto meccanico!! ???
Se si puo' cosa c'é di meglio di evitare grossi guai! 8)
Byke

4GianniVirdis

Forza con il racconto........... :)

LEO del dosso

Ciao, con che organizzazione sei andato ?
E' il mio sogno nel cassetto ma come dicevo a Alberto 59
sono d'accordo con mia moglie che se un domani ci andro' verrà anche lei al seguito. Sto aspettando che le figlie crescano........
Conosci Sahara Dream ?
Attendiamo  ansiosi il resoconto del viaggio.
Ciao
??? ??? ???
xt660 R e xt550 "la mitica" - Tra Bologna e Ferrara

Tuareg

Rispondo alle prime domande:
Andare in Libia è molto complicato dal punto di vista burocratico..
Invito di un'agenzia di viaggi libica, poliziotto libico, visto sul passaporto ecc..
per questo mi sono affidato ad una organizzazione e precisamente Airzoone
http://www.airzoone.com
Io mi sono trovato benissimo, il prezzo del viaggio è veramente tutto compreso
Persino la benzina mai pagata!!!
Colazione pranzo e cena sempre abbondantissimi.
Trasporto bagagli, e logistica tutto fatto da loro.
Nessuna preoccupazione alle frontiere, sui traghetti, hanno sempre pensato a tutto loro.
Le persone dell'organizzazione si prodigano in ogni modo per rendere il viaggio piacevole.
Certo un viaggio del genere presuppone una certa propensione... si dorme in tenda,
ci si lava poco.. a pranzo panini e scatolette, ma la sera, un buon piatto di pasta non mancava mai.
E soprattutto la compagnia che ho trovato è stata veramente eccezionale
Hanno fatto il viaggio con noi udite udite...
Roberto Boano (pilota ufficiale Honda alla Dakar qualche anno fa..)
http://www.boano.com/
Enrica Perego (pluricampionessa di enduro e motorally)
http://www.peregorally.it


Tuareg

Tuareg

Ghadames Ghat
Il lungo trasferimento su asfalto dalla frontiera fino a Ghadames, è finalmente terminato.
Arriviamo a sera inoltrata a Ghadames  famosissima città libica da cui parte la pista per Ghat.
Siamo in albergo, e aspettiamo gli altri che arrivano in autobus da Tripoli e che hanno viaggiato
in aereo. Anche loro in ritardo giungono alle 2.00 di notte!!
Il mattino dopo visita alla città, pranzo in una casa libica e nel pomeriggio eccoci
pronti alla partenza. Il DR650 di Gino ha qualche problema (perde olio), ma Enrica e Silvano
la rimettono subito in sesto.
(Silvano è la "motoscopa" ed ha fatto un lavoro incredibile durante tutto il viaggio)
Avvio la mia TT600R e faccio un giretto per verificare che sia tutto in ordine.
Neanche 300 metri e... rompo il filo della frizione... Porca.....  ma questa è propio sfaika..
Va bè in cinque minuti cambio il cavo e sono pronto anch'io.. ci siamo le moto rombano in attesa della partenza,
e quando finalmente il convoglio si muove, sento dentro di me una eccitazione che non avevo mai provato prima.
Ecco, lasciamo l'asfalto ed imbocchiamo la pista per Ghat. ci aspettano 700 Km di pista.
In questi primi Km, cerco soprattutto di verificare che tutto sia a posto, la moto ed io. Si và che è un piacere.
La pista è molto sassosa ma facile, e fare 100-110 e veramente un attimo. Ok penso, è meglio darsi una calmata.
Cerco di stare a vista del convoglio, ma loro vanno talmente piano rispetto a noi
che ogni tanto dobbiamo fermarci ed aspettarli. Poco male, ne approfittiamo per riposare.
Non serve a niente correre adesso bisogna arrivare alla fine. Ma resistere allo spalancare il gas è dura!
Arriviamo così al tramonto e ci apprestiamo a montare le tende in sono con Carlo Alberto, il mio compagno di tenda.
Siamo tutti euforici, elettrizzati e felici, siamo finalmente in pieno deserto
sull' Hammada el Homra il vasto altipiano tra Ghadames e Ghat.
Mangiamo e poi tutti intorno al fuoco, perchè come avremo modo di vedere, il freddo
si dimostrerà uno dei nostri più grandi nemici.

Alla prossima....
Tuareg

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Tuareg

Ghadames Ghat
Il mattino dopo, sveglia di buon ora e subito ci rendiamo conto che la temperatura è sottozero
Il termometro del computer di bordo della Honda di Sergio segna -5 !!!
Facciamo una abbondante colazione, pieno alle moto e via per un'altra giornata a tutto gas.
Anche questa giornata trascorre senza troppi patemi, la pista è sempre sassosa, e si viaggia
meglio in fuori pista, anche se bisogna stare più attenti agli imprevisti.
Il terzo giorno si rivelerà per certi versi drammatico. Infatti dopo un piccolo dosso Pino
cade con sua Honda e picchia di brutto la testa.
La moto è mezza distrutta, ci sono i pezzi sparsi tutto in giro.
Pino è impiedi ma non ricorda assolutamente nulla, non ricorda neanche il propio nome!
Si cerca di rimettere in sesto la moto. Per fortuna il motore non sembra avere danni ed
eliminando tutto il superfluo (si fa per dire) si riesca a riavviarla.
Pino non è assolutamente in grado di guidare e sale sul camion insieme alle ragazze.
Ci resterà per una settimana prima di riprendersi del tutto.
La moto la guida Dario, e così ripartiamo tutti abbastanza scossi. La notte che ci aspetta,
non la dimenticherò cosi facilmente. Infatti tira un vento gelido fa un freddo cane,
e non chiudiamo occhio tutta la notte. la mattina dopo ci alziamo a -8 e facciamo fatica
a riavviarci. Ma oggi ci aspettano le prime dune, e così saltiamo in moto e via...
impazienti di raggiungerle.
Eccole le dune le vedo... mi ci butto a capofitto come tutti gli altri. E' solo il primo assaggio,
ma che spasso.. andiamo su e giù come dei bambini in giostra, ma Giorgio ci richiama all'ordine.
Dobbiamo attraversare le ultime propaggini dell'erg di Awbari, e da adesso si fa sul serio.
Ci dividiamo in piccoli gruppi, pronti ad aiutarci in caso di bisogno. Partono prima i più bravi
e noi subito dietro. Cominciano i primi insabbiamenti, le prime innoque cadute, però tutti
abbiamo una determinazione incredibile e così si rialza la moto e si riparte.
Anche io cado, mi insabbio, ma riparto sempre. Andare su e giù dalle dune è una cosa troppo bella.
Devi cercare di arrivare in cima di slancio, ti fermi, guardi dall'altra parte cosa c'è e via
giù in picchiata col gas aperto. Più facile a dirsi che a farsi!
Passato il cordone di dune, Affrontiamo un tratto di dolci saliscendi assolutamente fantastico.
Io viaggio in quinta a 90-100 gli altri più bravi andranno almeno a 110-120.
Vorrei che non finisse più.
Abbiamo ancora molti Km prima di arrivare a Ghat, e bisogna darci dentro.
La stanchezza comincia a farsi sentire. Ho le mani a pezzi e le braccia che mi fanno male.
Ma tengo duro come gli altri del resto. Cado e picchio di brutto la spalla destra, ma
tutto sommato niente di grave. Cade anche qualcun altro, ma per fortuna senza gravi conseguenze.
E' Quasi buio quando finalmente tocchiamo l'asfalto nei pressi di Al Aweinat.
Il camion e le guide ce li siamo persi per strada, perchè loro hanno preso un'altra pista che porta
direttamente a Ghat. Quindi invece di tornare indietro, proseguiamo via asfalto fino a Ghat.
Gli ultimi 20 Km si rivelano un vero calvario. L'asfalto è rovinatissimo. E' tutto buche e corrugamenti.
Arriviamo a Ghat che siamo distrutti. Il resto del convoglio arriva a notte inoltrata.
Per fortuna dormiamo in un comodo letto. Prendo un beverone miracoloso che mi prepara
Carlo Alberto e vado a dormire, stanchissimo e dolorante, ma felice di essere qui.


Alla prossima....
Tuareg

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Tuareg

La Honda di Pino dopo l'incidente

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Tuareg

Ancora la moto di Pino

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Tuareg

Ecco le dune

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Tuareg

Il mio ponte di comando...

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Tuareg

La mia TT600R

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Tuareg

La Honda ufficiale di Roberto Boano

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Tuareg

Sosta Sulle Dune

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Tuareg

L'Unimog avanza sulla sabbia

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Tuareg

Uno delle tante belle vedute

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Cannuccia

Bé proprio belle foto!!! ??? ???

4GianniVirdis

Ecco un altro fortunato nomade dell'erg.
Beato te, Bellissime foto e bello anche il racconto. Aspettiamo tutti il seguito.
Ciao

alberto59x

Bello il racconto e belle foto ;)...la prossima puntata a quando? ;)
Ho 60 anni ma voglio guidare la mia TT600 per altri 60.....poi si vedrà

Merku

Eccomi, finalemente sono riuscito a leggere il tuo racconto! Complimenti e non vedo l'ora di leggere il seguito!

Merku

Urca.....le foto le ho viste solo ora, bellissime!

4GianniVirdis

Ti prego, dammi la mia dose di racconto.....

Tuareg

Il circuito dell'Akakus 1

Ghat è la porta dell'Akakus, un massiccio montuoso nei cui Oued
sono stati ritrovati graffiti e pitture rupestri risalenti a 10.000 anni fa.
Al mattino, visita alla città che ricorda molto Ghadames, ma ormai i nostri pensieri sono
tutti rivolti allo spettacolo che ci aspetta. Io ho sempre sentito parlare dell'Akakus
come un qualcosa di speciale, che ti resta nel cuore. E non vedo l'ora di poterlo ammirare.
Controllo il mio GPS, ed imposto la rotta che avevo già memorizzato prima di partire.
Infatti, nei mesi che precedevano il mio viaggio, ho cercato di documentarmi il più possibile
sui luoghi che andavo a visitare. E così, via con mappe russe, mappe satellitari, GPS e programmi di
cartografia.
Per non essere impreparato, e per almeno conoscere i nome dei luoghi
che avremmo attraversato.
Ok, ci siamo imbocchiamo l'oued che ci porterà diritti al passo di Takharkhouri, una specie
di punto di non ritorno. La pista è molto ben identificabile, non ci si può assolutamente sbagliare.
Ma come al solito, conviene stare il più possibile fuori pista, a causa dei canali enormi che si sono creati nella sabbia al passaggio dei mezzi a quattro ruote.
Guidare in mezzo a questi canaloni non è per niente semplice.
Passiamo un tratto in una pianura sabbiosa
dove si può tranquillamente spalancare i gas, e cominciamo a scalare il passo di Takharkhouri.
La salita della duna non è assolutamente difficile, si sale tranquillamente
in terza. Ma una volta arrivati in cima..... Quasi mi viene il capogiro.
Davanti a noi c'è una discesa che sarà lunga almeno 150 metri, e talmente ripida
che viene un crampo allo stomaco a guardare giù. Adesso capisco
perche dicono che da qui una volta scesi non si torna più indietro!!! Perchè
è praticamente impossibile risalire la duna dalle parte opposta. Ok ci siamo
parte per primo come al solito Roberto Boano e noi tutti ben distanziati
ci buttiamo nel baratro. Ecco... tocca a me.. faccio un grosso respiro,
innesto la seconda e via giù in apnea..... la discesa sembra non finire mai...
Ho qualche sbandamento, ma finalmente sono giù.
Akakus sei mioooooooo è il grido liberatorio una volta arrivato in fondo.

Alla prossima....
Tuareg

Tuareg

La discesa di una ripidissima duna vista da sotto.
Il puntino che appena si vede in alto, é Silvano
con sua DR.

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Tuareg

Il nostro John Wayne (Roberto Boano) con la sua Honda ufficiale.
Il paesaggio dell'Akakus ricorda molto la Monument Valley.

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Tuareg

Foto di gruppo...

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Tuareg

Ancora una veduta...

[allegato eliminato dall\' amministratore]

Merku

Belin che discesa mozza fiato!
Foto bellissime e racconto coinvolgente!

Complimenti  ??? ??? ???

4GianniVirdis

troppolunghe le pause che ti prendi tra una puntata e l'altra. Ma dove credi di essere!!!!!!! >:( >:(
Questo forum è una cosa seria, e poi mi devono mettere le manette, qui all'ospedale psichiatrico.

vixt

Ragazzo mi fai sognare con queste foto!
Ehm...devo andare....in bagno ..ora errr, eh,eh!
Vittorio

Tuareg

Il circuito dell'Akakus 2

Una volta entrati in Akakus, ci sende immediatamente conto
del perchè questo posto è così speciale...
E' tutto un susseguirsi di pinnacoli rocciosi che spuntano dalla sabbia.
I colori sono assolutamente incredibili. La sabbia assume
una colorazione rossastra, ed è talmente fine che con la moto
si sprofonda. Vi confesso che la sabbia dell'Akakus me la sono
portata a casa....
Devi stare attento a guidare per non infognarti, ma allo
stesso tempo non puoi evitare di gettare lo sguardo intorno a te e
goderti questo spettacolo indimenticabile. Ma il bello deve ancora venire.
Dopo una svolta in un'ampia ansa dello Oued che stiamo percorrendo,
ecco che ci si presenta in tutta la sua bellezza l'arco di Fozzigiaren.
Questa sera faremo il campo propio a riparo delle dune che lo
circondano. Beh Ragazzi, vi posso assicurare che davvero è una cosa
che resta nel cuore. Appena fermi, ci mettiamo tutti a scalare a piedi
L'immensa duna rossa che sovrasta il nostro campo e via con centinaia di foto.
Al mattino dopo partenza di buon ora perchè come al solito
abbiamo accumulato un notevole ritardo, e questa sera dobbiamo
assolutamente arrivare a Germa. Per questo, facciamo una veloce visita
ad alcuni siti rupestri, e dopo via a tutto gas verso Germa.
Anche questo è un tratto bellissimo da percorrere. Costeggiamo per
un tratto l'erg Murzuk, tanto temuto da tutti i viaggiatori, e che incute timore
solo a guardalo. E' il più grande Erg della Libia, ed è ancora per molti tratti
inesplorato. Basti pensare che molte guide si rifiutano di andarci.
La guida su questo terreno è bellissima, la sabbia cambia colore
e diventa grigia e più consistente. Le dune sono un dolce saliscendi e si
può dare sfogo alla potenza delle moto. E' quasi buio quando arriviamo
a Germa, ci sistemiamo nel camping e ci godiamo un meritato riposo.

Alla prossima....
Tuareg

Tuareg

Ecco il famoso arco di Fozzigiaren

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Tuareg

Il Campo sotto l'arco

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Tuareg

Questi sono gli splendidi colori dell'Akakus

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Tuareg

Ancora il campo

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