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Tunisia 2006 TUNISI - BORGJ EL KADRA

Aperto da robococ, 21 Ottobre 2013, 18:57:46

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robococ

TUNISI - BORGJ EL KADRA :sigaro: :sigaro: :sigaro: :sigaro: :sigaro: :sigaro:
(Roberto tt600s / Massimo tt600r)  febbraio 2006

A tutti voi che partite,viaggiare e correre in fuoristrada, queste due cose se messe insieme danno una sensazione completamente diversa che non separate, poter raggiungere posti sperduti, dove la difficoltà per arrivare è pari alla soddisfazione per l'essere arrivato, è un'esperienza che ti resta impressa nella mente e che ti segue costantemente anche dopo che sei tornato.
Questi luoghi questa gente e queste sensazioni penso che siano l'impulso che ci spinge a parlare discutere progettare e amare  nuove esperienze di questo tipo.
Non pensate che la difficoltà di arrivare in un posto sia legata solo alla distanza che vi separa da esso, vi renderete conto viaggiando su pista e sulle dune che molte volte tappe di pochi chilometri vi possono impegnare più di spostamenti assai più lunghi, e ricordate che la sabbia che hanno passato facilmente in febbraio può non essere  tale in marzo.
Quindi ragazzi quelle che è così oggi non lo è domani e comunque questo è il bello di questi posti ......... By.
 



1°) Padova -Como /Genova ( sabato 04/02 )
il viaggio di trasferimento è andato bene ,come sempre io parto da Padova e M. da Como ci si trova a Piacenza , ed il tutto comincia con un grosso abbraccio ed un bella sigaretta ( è sempre emozionante ritrovarci), poi si scende insieme fino a Genova per l'imbarco, controllate di avere la marca da bollo sul passaporto ( eviterete spiacevoli corse, bardati di stivaloni e tuta, alla ricerca delle marche da bollo nei tabacchini ).

2°) Genova/Tunisi ( domenica 05/02 )
traversata tranquilla, partiti tardi e arrivati con due ore di ritardo , all'arrivo il tempo non era molto bello e svolte le procedure di dogana ormai era sera, quindi andiamo  a Tunisi e dormiremo all'Hotel de Franche vicino all'entrata della Medina in una via laterale, posto che conosciamo da tempo non molto caro  è tenuto bene, oltretutto è rimasto con tutte le caratteristiche lasciate dal colonialismo francese; le moto vengono sistemate all'interno dell'hotel in uno stanzone che farebbe la felicità di qualsiasi robivecchi .

3°) Tunisi/Douz ( lunedì 06/02 )
partiamo verso le nove quando il sole inizia a scaldare un po' l'aria, prendiamo l'autostrada, per poi uscire verso  Kairouan, di li scenderemo lungo la costa sino a Sbetla dove prenderemo la Piper Linee, li imposteremo i gps con le coordinate di Bir Soltane  ( anche se è difficile perdere lo stradone). Scenderemo lungo questo stradone ad una velocità di circa 90 km ,fate attenzione alle piccole piste che attraversano la Piper  Linee, si vedono solo quando ci si passa sopra; dopo aver passato la strada d'asfalto che porta a Matmata, continuiamo a scendere, impostiamo i gps con le coordinate di Douz  e quando la lancetta me lo indica  completamente sulla mia destra lasciamo la pista e ci dirigiamo verso Douz in fuoripista; correremo per un bel pezzo su delle dune basse , poi ad una 15 di km da Douz  le dune si fanno alte  la sabbia è molle e soffice come il talco, visto che il sole stava calando ( come le nostre energie) si decide di dirigere a nord verso la strada asfaltata. Prima della strada d'asfalto troviamo una pista che seguiremo fino a Douz entrando dalla zona turistica sgasando come due ragazzini che vanno in moto per la prima volta ;dormiremo vicino alla piazza principale dove si fa il mercato, c'è un piccolo albergo, il 20 Mars ,le camere sono pulite non si paga molto e le moto (salendo gli scalini sull'entrata) le puoi mettere nel cortiletto interno.

4°) Douz/ Timbain (Martedì 07/02)
Prendiamo un po di provviste si fa il pieno cambiamo i soldi e aspettiamo con ansia che Heddy ci fornisca i permessi per il sud;   (lo avevo contattato via Email per chiedergli se poteva farmi avere i permessi per il sud, evitando di andare a Tataoine come negli anni precedenti, lui è una persona molto affidabile, guida esperta e autore di un bellissimo libro sulla Tunisia, ha un piccolo negozio nella piazza di Douz e vi può consigliare se avete bisogno di qualsiasi cosa)   i permessi arriveranno  verso le 11,00.
Siamo pronti per partire per Timbain, passeremo la zona turistica fino all'imbocco della pista che porta al caffè sul deserto e che poi va a ksar Ghilane, li impostiamo le coordinate delle porte del deserto ( ossia l'entrata del parco) lasciamo lo stradone sterrato e seguiremo una pista che scompare e ricompare attraversando due o tre cordoni di dune,  la sabbia e dura e le superiamo senza problemi, comunque volendo le si possono anche raggirare; arriviamo elle porte del deserto, i guardiani ci dicono che non possono farci entrare dal cancello e che per passare dobbiamo seguire la recinzione fino a dove finisce, poi seguiremo il gps con le coordinate di Timbaine. I cordoni di dune che si trovano sono decisamente belli, abbastanza ravvicinati ,la sabbia era dura e con le moto si andava che era una libidine, poi quando le dune si abbassano si entra in questa piana dove si vede questo panettone che emerge accerchiato da queste dune di sabbia . Ci metteremo ai piedi del monte , cerchiamo subito la legna ,tiriamo fuori le nostre cose e saliamo a piedi sopra al monte per vedere il sole che tramonta saremo noi e un toyota di svizzeri che nonostante un nostro esile tentativo di approccio non ci hanno degnato di un saluto.
Sarà una bella serata, rallegrata soprattutto dal vino che avevo portato (nei contenitori dell'acqua), e che M. bevve molto abbondantemente, tanto da addormentarsi sopra al telo termico senza neanche coprirsi, si risveglierà a notte fonda con un primo principio di assideramento, anche se si coprirà sarà costretto a riaccendere il fuoco se vorrà riscaldarsi e arrivare a mattino.


5°) Timbain/ksar Ghilane (Mercoledì 08/02)
Al mattino decidiamo di tornare verso le porte del parco, incontriamo un simpatico francese con un piccolo fuoristrada, lo incontreremo spesso lungo il nostro viaggio e con questa piccola macchina farà cose grandiose; appena fuori dalle dune metteremo le coordinate di un piccolo caffè che è prima del cordone di dune che ci separa da ksar, correremo veloci lungo una pista che costeggia la recinzione del parco per poi andare in fuoripista al caffè. Il caffè è chiuso, quindi ripartiamo, attraverseremo il cordone di dune di circa 5 o 6 km. belle e alte, una volta scesi dall'altra parte andremo diretti verso ksar seguendo le varie piste che vanno in quella direzione arrivando poi dal fortino ,passeremo le dune con qualche insabbiamento è entriamo nell'oasi come sempre pieni di euforia, ci si ferma attorno alla pozza e ci si guarda attorno con quell'aria di aver fatto chissà quali imprese per arrivare ( ormai si può arrivare senza difficoltà lungo la piper linee anche con una vettura normale), e snobbando un po questi turisti che arrivano con i toyota delle agenzie di viaggio .
Naturalmente il bagno è obbligatorio, e anche se quando si esce dall'acqua fa un po freddo dentro è un paradiso,  ci sistemeremo nel campeggio che ci darà da dormire la cena e la prima colazione ad un prezzo che potrebbe anche essere un po più basso , ma non essendoci molte alternative per noi, si accetta.
La giornata è andata bene un paio di cadute ma nulla di serio e la sera si scambiano un po di chiacchere con i turisti dei viaggi organizzati sempre incuriositi da chi viaggia in autonomia.

6°) ksar Ghilane / Bir Aouine Giovedì 09/02 
Prendiamo benzina acqua e viveri (solo pane) e si parte,  imposteremo le coordinare per scendere dritti verso sud paralleli alla piper linee fino a quando incroceremo la pista per Bir Aouine , li inseriremo le coordinate del fortino a via, si scende veloci poca sabbia piste che vanno e vengono fino a che troviamo l'incrocio, di li partiamo lungo la pista veloci fino al fortino, l'immagine di questo forte nel nulla con dietro queste grandi dune è  molto suggestiva, li sbrighiamo le solite pratiche con i militari del forte, che sono sempre molto gentili, ci fermiamo  poco il tempo per una sigaretta e per guardarci un po' intorno,  poi ripartiamo in direzione dell'incrocio della piper linee con la pista che porta ad El Borma , raggirando così le alte dune che  circondano El Borma.
Dopo una quindicina di km. non ho più M. dietro aspetto un poco e poi decido di andare a vedere che fine ha fatto, lo trovo un po più indietro intento a trovare delle grosse pietre per poter alzare la moto visto che aveva forato la ruota anteriore; allestendo la nostra ( ridicola) officina meccanica, smontiamo il tutto, cambiamo la camera d'aria e proviamo a gonfiare, niente non si gonfia, non si capisce se è colpa della camera d'aria o della pompa (la pompa l'avevo provata a casa e funzionava)  , decido di portare la ruota al fortino e vedere se hanno un compressore, lego la ruota e parto, al forte i militari mi spiegano che non hanno nulla per gonfiare, ma che ad una decina di chilometri c'è una azienda agricola con un trattore che ha un compressore; ormai è sera e decido di tornare da M. e poi si vedrà  cosa fare; ritorno,  smontiamo ancora la camera d'aria ,ci si rende conto che il problema è sicuramente della pompa ( è la pompa del BMW r80gs),  dopo vari tentativi tolgo un tappino di gomma e la pompa comincia a gonfiare, la pressione non è moltissima ma va bene, e la ruota sarà apposto per tutto il viaggio.  Ormai è troppo tardi per arrivare in qualsiasi posto quindi cerchiamo un pò di legna e un posto riparato per passare la notte.
La notte è fredda ed il nostro vino è finito, per fortuna il fuoco ci riscalda e riusciamo persino a riscaldare sulla pietra il pane vecchio che assieme alla carne di cavallo secca diventa una prelibatezza , non molto lontano vedremo il fuoco di un accampamento di nomadi pastori.

7°)Bir Aouine/ El Borma (Venerdì 10/02) 
Un sole stupendo ci sveglia al mattino,un buon caffè con un po' di latte condensato e siamo pronti a ripartire , andremo a sud fino ad incrociare la pista che dalla piper linee porta ad El Borma, facciamo tutto fuoripista, in alcuni tratti troviamo tracce di piste che poi puntualmente spariscono, troviamo l'incrocio è seguiamo questo stradone che porta ad El Borma, è completamente sfondato, in molti punti completamente coperto dalla sabbia sassi è buche lo rendono poco piacevole e noioso, anche se le dune che lo costeggiano sono imponenti e di tutto rispetto; ad una ventina di km. da El Borma usciamo dalla pista per risalire delle dune che sono al lato della pista, sono veramente altissime, la sabbia è dura e si sale che è un piacere, sopra facciamo una piccola sosta e si riparte. Arriviamo, sbrighiamo le solite formalità con i militari per poi andare alla centrale di pompaggio (un immenso cantiere a cielo aperto), li facciamo benzina (riempiamo anche 2 bottiglie di plastica in più della tanica da 5)   ci accordiamo per dormire cenare e colazione, l'ambiente non è dei migliori ma si mangia abbastanza bene e si dorme in un letto , volendo si può anche fare la doccia.  Conosciamo una coppia di Bergamo con un lend cruiser, simpaticissimi, ci offriranno un buonissimo antipasto a base di chiacchere pan biscotto salame e prosecco ( buonissimo) , ceneremo insieme parlando di viaggi e di vita, lui è arrivato senza il permesso per scendere al sud ed la polizia gli ha trattenuto i passaporti fino a domani, la mattina  dovrebbero ripartire per tornare a ksar Ghilane, lui è deciso a scendere con noi, la cosa si può fare ma il fatto di non avere il permesso alla fine lo fa desistere dall'impresa e quindi a malincuore ci salutiamo al mattino e ci separiamo andando per due piste diverse.

8°) El Borma / B. El Khadra( Sabato 11/02)
Ci siamo , pronti per la lunga traversata, partiremo verso le 10 del mattino, imbocchiamo la pista e seguiamo il gps , faremo una 40 di km. lungo una pista a fianco dell'oleodotto, la pista è completamente sommersa dalla sabbia, andiamo veloci a volte forse anche troppo ma le moto vanno bene e più vai meno fai fatica, la pista termina ad una stazione di pompaggio,  non ci fermeremo per evitare i soliti controlli, di li seguiremo solo il gps, la pista sparisce completamente poco dopo e non la ritroveremo mai più.
Descrivere quello che troveremo non è facile ci sono cordoni di dune alte, le più alte che io abbia visto, e queste vallate con dei paesaggi veramente incantevoli, da lontano vedi le dune decidi da che parte ti sembra meglio salire a via sali fai quattro o cinque passaggi e incominci a vedere la vallata successiva , bellissimo, sarà tutto così fino a giù.
Seguiremo sempre i punti gps che avevo (per evitare di finire in Algeria), e verso la metà del percorso imposterò il punto di El khadra diretto e lo seguiremo sino alla fine, ci sono state alcune cadute di cui due serie, purtroppo in certi punti la sabbia era talmente molle che la ruota anteriore sprofondava completamente bloccando all'improvviso la moto, il primo è stato M. e mi sono visto il suo culo volare oltre la moto, è andata bene non si è fatto nulla, a mia volta scendendo da una duna per risalire subito l'altra mi sono ritrovato e volare sopra la moto con un atterraggio di schiena che mi ha lasciato a terra per una decina di minuti con serie difficoltà a respirare ; è andata bene un po alla volta mi sono ripreso mi sono fumato una sigaretta (per aiutare i polmoni a riprendersi)  e penso che anche questa volta è andata, intanto è arrivato anche M.( meglio tardi che mai) non riusciva più a ritrovarmi in quanto ero dentro ad un imbuto.
Riprendiamo a correre e poco dopo vediamo in lontananza 3 fuoristrada che scendevano in verticale delle alte dune, gli andiamo incontro e ritroveremo il nostro amico francese trovato a Timbaine, ci dice che la sabbia e durissima e gli permette di fare passaggi sopra le dune altrimenti impossibili, è noi possiamo solo confermare quanto detto, loro hanno fatto un giro in tondo El Borma – Tiaret per poi rientrare  risalendo verso El Borma sempre all'interno dell'erg.
Si riparte , quando vedrò El khadra in lontananza mi sentirò sicuramente rassicurato, è tardo pomeriggio, è andato tutto bene ,sbrighiamo le solite formalità militari e andiamo nell'unico piccolo bar del posto; li troviamo Daù, il padrone, al quale chiediamo di poter dormire a mangiare, ci risponde che si può fare (non c'è problema), ha un paio di stanze con delle brande sfondate, e la sera ci farà preparare da mangiare qualche cosa (non è un gran che ma visto dove siamo va più che bene).
Faremo un giro per il paese , che a nostro avviso è molto bello, i bambini ci seguono ed una signora ci invita a vedere la propria casa ,offrendoci anche un buon caffè, le ragazze parlano francese mentre i più anziani solo arabo, non c'è nulla di particolare ma forse è proprio questa la sua bellezza.
Daù è un personaggio molto pittoresco, lui vive con i turisti ( e si vede), mangia fuma e ci racconta storie di moto macchine e personaggi famosi che sono transitati per il suo bar, riempiendo le mura di dediche e scritte di tutti i tipi, ma decisamente non ha nessuna cura del posto che gestisce tantomeno di quello che serve da mangiare.

10°) B. El khadra/ Tiaret/Larich (Domenica 12/02 )
Decidiamo di andare a Tiaret diretti senza fare la piper linee, li faremo benzina e saliremo fino a Larich.
Partiamo , lasciamo la piper linee ed usciamo in fuoripista, subito Massimo si ritrova a volare sopra al manubrio con un salto degno delle olimpiadi con un atterraggio non del tutto perfetto ma buono , la sua moto passando sopra una piccolissima duna, si era nuovamente piantata interamente con la ruota anteriore , non ci sono conseguenze e si riparte; troveremo di tutto; dune altissime, immense vallate, steppa, rocce ma decisamente la parte migliore la ritrova verso la fine quando si scende in un canalone che poi si divide in due,  si corre per Km e Km sul fondo di questo fiume ,il fondo era tutto verde dovuto alle piogge abbondanti di quell'anno , corriamo come sui laghi salati tenendo una velocità alta per non sprofondare con la moto che appena giri un pò va in derapata, spettalore,  usciremo vicini ormai a Tiaret.
A Tiaret non c'è assolutamente nulla (posto militare e stazione di pompaggio), ci  fermeremo al posto di controllo ,faremo benzina alla stazione di pompaggio e ripartiremo, la direzione è Larich, è una piccola oasi con un po di palme e un tubo da cui esce acqua calda, seguiremo per un po la piper linee e poi usciremo seguendo la traccia per Larich,.
Arriveremo verso le 16, purtroppo si è alzato un forte vento  ed oltre tutto fa molto freddo , ci rendiamo conto che dormire nell'oasi senza la tenda era impossibile, decidiamo di andare nella stazione di pompaggio che si trova ad un km. dall'oasi, arriviamo chiediamo se possiamo ripararci e fermarci dormire , ci consentiranno di metterci a ridosso del muro vicino alla mensa, siamo un pò protetti dal vento, li ci prepareremo per passare la notte, fa molto freddo e alle 20 avevo già indossato tutto il mio guardaroba e continuavo a passeggiare avanti ed indietro per riscaldarmi (sembrava che il tempo non passasse mai)  il vedere gli operai andare a mangiare in mensa al calduccio non mi aiutava di certo moralmente, quando quasi come qualche d'uno mi avesse letto nel pensiero, un signore magro di circa 40 anni ci chiede stupito se abbiamo idea di dormire li perterra, noi rispondiamo (con uno sguardo languido) di si ovviamente,  ci dice che se vogliamo, a due km ha una vecchia roulot in un cantiere ( non ci sembrava vero), ci porta con la macchina a vedere; è una roulot sfondata che usano gli operai per cambiarsi  e come magazzino ,dentro c'è di tutto comprese due cuccette sfondate, per quanto fosse squallida e sporca mi sembrava una reggia, il solo fatto di essere riparato dal vento era già qualche cosa di grande; prendiamo tutta la nostra roba, dove oltretutto aveva già fatto casetta un bel topolino ,e ci trasferiamo in roulotte, piccola cena e ci mettiamo in branda,  passeremo una bella nottata ascoltando il vento ed i vari rumori di fuori.

11°)  Larich/ksar Ghilan (Lunedì 13/02) 
Gli operai che arrivano al cantiere ci svegliano al mattino, un rapido saluto e tutti i nostri ringraziamenti al signore che gentilmente ci ha concesso di dormire nella roulot e si riparte.
Da Larich correremo paralleli alla P.L. fino a kamour ( che eviteremo per non passare un'altra volta a consegnare i permessi) di li andremo diretti a K.G. ci sono molte piste parallele alla p.l. che vanno in quella direzione, a volte spariscono per poi tornare, troveremo anche dei cordoni di dune ma non troppo difficili, nonché quando ormai in lontananza si vedeva K.G. Massimo colto dall'entusiasmo nell'aver visto l'oasi, sale una duna un po troppo forte atterrando dall'altra parte con la ruota posteriore che gli arrivava in testa ,  con i polsi ha girato in avanti completamente tutto il manubrio, ed incomincia ad avere male ad entrambi i pollici. Sistemiamo un po la moto e ci dirigiamo verso k.s. ; M. incomincia ad avere problemi , non riesce a schiacciare la frizione, comunque arriviamo a K.G. , ci facciamo un bel bagno nella pozza e constatiamo che il dito di m. si è ingrossato di molto e lo muove con fatica.
Mangiamo e dormiamo domani si vedrà.

12°) ksar Ghilan/Douz (Martedì 14/02)
Al mattino la mano di M. sembrava quella dell'uomo della Michelin , si decide di lasciar perdere la pista diretta per Douz, troppo impegnativa, torneremo  tranquillamente a Douz lungo la piper linee e  per la strada d'asfalto, per lui sarà dura lo stesso ma in poche ore saremo a Douz.
Li prendiamo pomate e pomatine lo spalmo per bene lo bendo ( tanto per fare un po' di scena) e lo metto a riposo, mangiamo si beve una birra al campeggio e poi si va a dormire.

13°) Douz/ Monastir (Mercoledì 15/02)
Si decide di andare a Monastir, prenderemo la strada che va a Matmata fino a quando incroceremo la piper linee , la svolteremo a sx risalendo lungo la p. l. sino alla costa da dove lungo la statale raggiungeremo Monastir. Dormiremo in un lussuoso albergo in riva al mare, in tutto l'albergo saremo in 6 , quindi anche il prezzo sarà molto contenuto, il paese come sempre è abbastanza curato nella zona turistica  e di un degrado totale nella periferia.

14°) Monastir/ Tunisi (Giovedì 16/02 )
Sarà  una tappa di trasferimento, viaggio tranquillo e abbastanza noioso (visto le molte volte che ormai abbiamo fatto questa strada), andremo nel nostro solito hotel de France, faremo il nostro giro per la Medina e ci prepariamo per il rientro.

15°)Venerdì 17/02 Tunisi. Genova
Nessun problema per l'imbarco ed il viaggio sarà tranquillo, ritroveremo il francese trovato a Timbaine è ci racconterà di molte sue avventure e dove reperire notizie utili per fare viaggi di questo tipo.

16°) Genova /casa (Sabato 18/02)
Lo sbarco è sempre traumatico, si riprende ad entrare nella nostra realtà, piove e quando usciamo dalla dogana ci fermiamo a vestirci, aspettiamo un poco e poi si parte, dopo 2 km. Arriva un nubifragio, la tuta incomincia a farmi entrare l'acqua alla fine della cerniera esattamente in mezzo alle gambe, i piedi sono fradici ed incomincio già ad aver freddo; procediamo imprecando e sperando di passare la pioggia , ed eccoci accontentati, la pioggia smette e si trasforma in neve che in breve copre completamente l'autostrada costringendo tutti ad andare a passo d'uomo, in galleria incomincia una colonna che passeremo lentamente finche troveremo un incidente; il freddo mi tormenta ed ormai penso solo che sono favorevole all'eutanasia oppure ad una soluzione per rientrare a casa senza la moto; proseguiamo finche troviamo un posto dove fermarsi: mamma mia comincio a capire cosa vuol dire morire per assideramento,dallo sguardo di  Massimo capisco che una parte di cervello gli si è già congelata,  proviamo a sentire se riusciamo a farci venire a prendere , ma non riusciamo a trovare nessuno, quindi dobbiamo andare avanti, ad una stazione di servizio ci fermiamo e proviamo  a cambiarci almeno i calzini( metteremo delle calze asciutte e dei sacchetti di nailon perché non si ribagnino con gli stivali) in quanto i vestiti che indossavamo erano tutto quello che avevamo, mentre ci cambiavamo si ferma anche una pattuglia , mancano le frecce la targa di m. si era rotta ed non si leggeva, dopo averci fatto un sermone su tutte le violazioni del codice della strada che infrangevamo con le nostre moto, hanno (fortunatamente) ascoltato la nostra storia quello che è successo quello che ci stava succedendo e da dove arrivavamo, e ci hanno fatto andare.
Decido di andare a Como e di lasciare la moto a casa di m. e così faro, il freddo si farà sentire sempre più, è continuerò a ripetermi che passerà anche questa,  quando arrivo avrò la febbre. Mangeremo insieme e poi mi accompagnerà a Milano dove prenderò il treno che mi porterà a Padova.
Senza ombra di dubbio questo è stato il rientro più traumatico che ho avuto in questi anni ( e vi assicuro che ne abbiamo fatti di rientri burrascosi).

Dati tecnici :

Moto : yamaha tt600s del 97 nessuna modifica tranne serbatoio da 20 litri + tanica, yamaha tt600r del 98 nessuna modifica tranne serbatoio da 20 litri + tanica da 5 litri.
Bagaglio : inutile farvi un elenco di cosa portare perché la cosa è soggettiva per il tipo di viaggio e per la persona, i vestiti portatevi niente di più di quello che ritenete indispensabile , ricambi per la moto ormai tutti sappiamo cosa può servire e anche che spesso quello che si rompe è sempre quello che non abbiamo portato, comunque portatevi di sicuro leva frizione leve per smontare gomme camere d'aria filo frizione e attenzione al filtro dell'aria , queste cose pesano poco e se si rompono rimanete fermi, il nastro adesivo ed il fil di ferro sono rigorosamente obbligatori, il resto è a vostra scelta, per dormire noi abbiamo due teli termici ed il sacco a pelo ( questo perché sapevamo di dover dormire fuori di sicuro) se fate un giro più semplice troverete quasi ovunque da dormire (anche nei piccoli caffè nel deserto), quindi volendo si possono portare solo i teli termici per un'imprevisto che vi abbia costretto a dormire fuori, noi si viaggia d'inverno quindi molti animali sono in letargo è quindi non portiamo la tenda, per altri periodi vedete un po voi : cibo anche questo è soggettivo alla persona e all'itinerario che avete idea di fare, portatevi qualche cosa per uno o due giorni, cose con molte calorie di poco volume e poco peso ( tipo carne secca datteri ecc..) , l'acqua  il minimo sono 5 litri specialmente se non viaggiate d'inverno.
A mio avviso il bagaglio può cambiare moltissimo a seconda di quello che avete idea di fare, se il vostro obiettivo sono le dune fate molta attenzione al peso delle cose e a come le sistemate sulla moto; se farete piste , anche se di sabbia, vi potete permettere di portarvi qualche cosa in più.  Se volete fare un po di tutto portatevi il meno possibile di peso.

Questo è tutto, non ho scritto i punti gps perché li potete reperire dai racconti di altri viaggi (non fidatevi ciecamente del gps), comunque sono a vostra disposizione per qualsiasi informazione che vi possa essere utile per i vostri viaggi.
Vittoyamaha@libero.it

Buon viaggio  ROBERTO  E  MASSIMO

zody

 clap clap clap clap
letto il racconto tutto d'un fiato, complimenti per la bellissima esperienza.
mentre leggevo, mi sono immedesimato davvero tanto in cio' che hai scritto.

XT 600 3TB '91...

robococ