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TUNISIA partenza APRILE 2013 - Enduro vero!!!!

Aperto da Libero Cielo, 12 Dicembre 2012, 19:22:46

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0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

54NDR°

#105
Citazione di: jacopo_92 il 01 Aprile 2013, 19:46:11
ciao sandro!
minchia che palle, nè tu nè gionni venite!  :'(

ottimo per la tenda, peso in meno!
aah ma la metzeler unicross anteriore l'hai presa da crosshop??



I soldi che avremmo speso per la tunisia mi sa che li investiremo su due bici, almeno si piange con un occhio  :-\

L'unicross l'ho presa da crosshop.
:ciao:
Nostra patria è il mondo intero

jacopo_92

vi aspetto allora con le bici nuovre  clap clap

ho comprato stamattina la gomma da crosshop!!

e ho notizie di una persona che vive a tunisi, che dice:
"non andare assolutamente nel nord ovest (zona di Kef e confine algeria)
per presenza di bande armate e di non viaggiare mai di notte nelle strade
secondarie. Per il resto è tutto tranquillo! "

Libero Cielo

Citazione di: jacopo_92 il 02 Aprile 2013, 15:49:10
vi aspetto allora con le bici nuovre  clap clap

ho comprato stamattina la gomma da crosshop!!

e ho notizie di una persona che vive a tunisi, che dice:
"non andare assolutamente nel nord ovest (zona di Kef e confine algeria)
per presenza di bande armate e di non viaggiare mai di notte nelle strade
secondarie. Per il resto è tutto tranquillo! "

Nella zona nord-ovest non è in programma di andare, quindi nessun problema (anche se sono convinto che anche lì la situazione sia assolutamente tranquilla). Al confine con l'Algeria invece un pò ci avvicineremo, considerando che passeremo nei pressi di Nefta dopo che attraverseremo il "lago salato", ma è una zona tranquilla ed abbastanza "turistica".
...per quanto riguarda la questione di non viaggiare di notte su strade secondarie... non posso garantire! Dipenderà da quanto avremo voglia di svegliarci presto per fare strada fin dalle prime ore di mattina ed evitare di arrivare ancora il moto la sera alle tappe predestinate....
... soffro di attacchi di gioia...

Biologik


Biologik

Sto ancora combattendo con il carburatore...lunedi' provo a montare lo spillo orginale anche se usurato...il nuovo e "performante" spillo non chiude la caduta e piscio benzina come un mulo con lo scolo... :vomit:... buchi di carburazione ad alti regimi scoppiettii e infine spegnimento...vedremo...Piuttosto che ne direste di fare un escursione "spiaggesca" prima di rientrare a tunisi... tipo arrivo nella spiaggia di DAKAR!!! magrebtzx magrebtzx magrebtzx (un po' blasfemo)...intanto ci possiamo fare un bel bagno nel mare...ora studio un po ' il percorsdo di rientro e propongo alternativa.... ::feste::

jacopo_92

#110
anche io ho un paio di rogne. mi manca forse un getto di minimo adeguato. domani mi farò in 4 per concludere tutto!!

l'idea di dakar è affascinante  :sbavav: :sbavav:
ma è fattibile?
tra la tunisia e il senegal c'è l'algeria di mezzo... e le zone di confine sono, senza essere paranoici, davvero sconsigliabili al momento.  cioè l'algeria per ora è un inferno; hanno chiuso pure la frontiera con il mali  :sciopp:
dall'altro lato della tunisia c'è la libia.... posto tranquillo  :ciapa:

poi ci sono anche se volete andare in sudafrica eh   clap
voglio riempire il passaporto di visti  :banana:

Biologik

Jacopo , l'idea era quella di arrivare un una spiaggia vicino Tunisi...rievocazione indegna dell'arrivo a Dakar...

54NDR°

Nostra patria è il mondo intero

jacopo_92

#113
 øpaperinoø øpaperinoø øpaperinoø øpaperinoø



mi sento un idiota  :drog:

(apprezzate la fantasia  prrrrrrrr )

54NDR°

BEN TORNATI!!!  :vino:
Raccontate raccontate  clap
Nostra patria è il mondo intero

jacopo_92

mah niente,  non siamo riusciti ad arrivare a dakar


hahaha hahaha



54NDR°

Nostra patria è il mondo intero

jacopo_92

ciao sandro  :ok: :)

ora provvederemo ad un resoconto.. gli altri meglio di me sanno ricostruire i percorsi fatti!
domani metto qualche fotina!

Biologik

Ehilà Sandrone...non sto qui a dire che ci saresti stato come il cacio sui maccheroni... aldilà delle "piccole noie meccaniche" che comunque tutte risolte in un modo o nell'altro, ci siamo energizzati o rienergizzati di deserto...stavolta tanta sabbia e meno scalate di monti OLIMPO...dei bellissimi passi si pero'...sentirsi a Douz come a casa e avere avuto a che fare con ogni artigiano nel giro di 500 metri "dell'officina" 20 mars...è impagabile. Sentire la sabbia un po' piu' amica dell'ultima volta ti fa già immaginare la prossima volta... con Sandro stavolta!

54NDR°

 #friends# #friends# #friends#
E adesso fatemi sbavare dai...non fatevi pregare  :frustalo:
Nostra patria è il mondo intero

zody

Ed io oggi ho visto in anteprima le foto
prrrrrrrr prrrrrrrr prrrrrrrr prrrrrrrr
XT 600 3TB '91...

Biologik

...sono in corso riversaggi per montaggio semiprofessionale da parte di Mario e Salvo...attendiamo per non rovinare la sorpresa....

carletto

Vogliamo le foto!! E anche i resoconti!!  :ok:

ramon92

pronti al massacro sul forum dei DR??  :2:

una foto, giusto per far capire le condizioni meteo  :rishock:

Biologik

...e quest'altra foto per capire le condizioni mentali...

Biologik


Biologik


Libero Cielo

a breve... appena riesco a liberarmi da impegni lavorativi... butto giù un "diario di viaggio" con tanto di foto illustrative...
... soffro di attacchi di gioia...

Libero Cielo

In poche righe e con qualche foto cercherò di narrare questi splendidi 10 giorni passati in terra africana insieme ad un pugno di amici che di giorno in giorno si sono affiatati sempre di più (più o meno...).

Questo "viaggio enduristico" in Tunisia è nato come conseguenza di altri giri già fatti, con la voglia di mettere sotto i tasselli delle nostre moto non solo sabbia e dune ma anche terra e pietre della parte predesertica di quel bellissimo stato africano.

Tutto scaturisce e si plasma da una discussione su questo forum e di giorno in giorno il numero dei partecipanti si forma... ed alla fine siamo in sei:
Mauro (io) con la mia 59x
Salvo anche lui con 59x
Maurizio con una 43f
Mario con la kawasakina 250
Ramon con DR 350
Jacopo con DR 350

18 APRILE 2013

L'avventura comincia a Palermo la mattina del 18 aprile 2013, appuntamento ore 05:00 circa dove il gruppo si riunisce e si parte per Trapani dove ci sarà l'imbarco in direzione Tunisi



Ed ecco la nostra nave nel porto di Trapani che, manco a dirsi, parte in ritardo... il tempo di sistemare le moto per affrontare la traversata del Mediterraneo e si parte!



Sul traghetto si dovrebbe discutere del viaggio, verificare insieme i percorsi da affrontare, i "novizi" dovrebbero chiedere come si guida sulle dune... ma che ve lo dico a fare, si cazzeggia e basta... non si vede l'ora di arrivare e di riaccendere le moto, chi è stato li già varie altre volte come me o Maurizio o Salvo è emozionato ed adrenalinico come gli altri che non ci sono mai stati...

... e nel pomeriggio avvistiamo la sempre affascinante terra d'Africa.



Arriviamo finalmente a Tunisi nel tardo pomeriggio. Tunisi è adesso assediata dall'esercito, sul meraviglioso corso Francia c'è filo spinato... Da un lato mette tristezza, dall'altro si respira invece aria di rivoluzione, fermento giovanile, voglia di cambiamento.

Ci sistemiamo in un alberghetto del centro, pulito ed economico ma soprattutto vicino ad un garage custodito per le nostre amate compagne di viaggio.

19 APRILE 2013

Nei progetti c'è di raggiungere per sera Kairowan via sterrati... ma il carburatore del 59x di Salvo fa i capricci. Prima di trovarci sperduti sul monti tunisini con una moto che non va più, decidiamo di metterci belli e sistemati sopra qualche ampio marciapiede delle zone periferiche della capitale e dare una bella pulita al carburatore birbante.



In un paio d'ore si sistema tutto, si fanno manutenzioni routinarie a tutte le altre moto, anche il DR350 di Jacopo ha un problema inspiegabile all'impianto elettrico... ma alla fine tutto bene, con un paio d'ore di ritardi su riparte in direzione delle campagne tunisine. Gli sterrati iniziamo ad una ventina di chilometri da Tunisi dove abbandoniamo presto l'odioso asfalto.





Il percorso è meraviglioso, si attraversano passi di montagna suggestivi, villaggi in pietra abbandonati... lo sterrato scorre liscio sotto le nostre ruote.











La DR 350 di Jacopo decide di iniziare a fare "brutti rumori" provenienti posteriore. Scopriamo che il cuscinetto del mozzo parastrappi è compromesso. Manca poca strada ormai a Kairowan, proseguiamo e l'indomani risolveremo.

20 APRILE 2013

Sveglia presto: per questa giornata era in programma la tappa più lunga, circa 360 chilometri di cui la maggior parte in fuoristrada. Ma come detto serve urgente intervento al mozzo del DR di Jacopo. Nuovo marciapiede di fortuna ed iniziano le operazioni: un cuscinetto è completamente macinato. Troviamo fortunatamente in tempi brevi un nuovo cuscinetto ma i conti non tornano, sembra "mancare" qualcosa, una boccola, ma Jacopo dice che non è così e che si può rimontare.



Perdiamo preziosissime tre ore tra ricerca cuscinetto, smontaggio e rimontaggio, la "megatappa" sicuramente è saltata, verosimilmente all'imbrunire cercheremo asfalto e proseguiremo su bitume per Matmata, o almeno così pianifichiamo.

Riprende l'enduro, i paesaggi sono magnifici, attraversiamo suggestivi e poco conosciuti passi di montagna che scavalcano le catene che intervallano le ampie pianure di terra ormai sabbiosa. I paesaggi stanno mutando, la desertificazione è visibilmente graduale.









Nel pomeriggio, in pieno "nulla" del Chott El Guettar il mozzo posteriore del DR 350 di Jacopo decide di bloccarsi. Il cuscinetto è nuovamente andato... ma questa volta sembra aver macinato anche tutto il resto. Non può proseguire.



Dal nulla misteriosamente spunta in lontananza un pick-up. Lo fermiamo, contrattiamo. Carichiamo la moto di Jacopo. 



Improponibile dirigerci a Matmata come previsto, per due motivi: punto primo ancora è troppo lontana; secondo, se vogliamo avere qualche possibilità di trovare ricambi per aggiustare il mozzo di Jacopo unica speranza in zona e Douz.

Cambiamo i piani di viaggio e ci dirigiamo a Douz, sempre attraverso meravigliose piste scorrevoli e piacevolissime. Il sole cala inesorabilmente ed inizia a sollevarsi un vento teso e caldo... si inizia a sentire il vendo del deserto.



...TO BE CONTINUED :)
... soffro di attacchi di gioia...

zed

...il problema non è la caduta ma l'atterraggio. (La Haine)

54NDR°

 :cool:
E non facciamo che ti rompi e non continui... :spakk:

Nostra patria è il mondo intero

Libero Cielo

21 APRILE 2013
La sera precedente abbiamo scelto di fermarci come al solito in un alberghetto nel centro di Douz nel quale ormai, chi ci è già stato, si sente in famiglia. Douz è considerata "la porta del deserto"... l'ultima cittadina prima di immergersi il quel meraviglioso nulla per il quale siamo lì.

Sveglia presto la mattina, il DR di Jacopo ha bisogno di intervento urgente, ma anche la 59x di Salvo vuole delle cure, il suo carburatore continua a fare capricci, il secondario spesso si blocca facendola inesorabilmente spegnere.

Da quelle parti basta farsi una passeggiata e fermare il primo locale ed informarsi: si attiva una rete di amicizie che nel giro di poco può servire a risolvere pressocchè ogni problema.
Ovviamente si smonta il mozzo posteriore del DR e sgraditamente si apprende che il cuscinetto grippato ha di fatto mangiato tutto quello che c'era intorno. Serve un "mozzo parastrappi" nuovo. Contattiamo Rhamse, vecchio amico berbero, un ragazzo che si è sempre messo a disposizione. Lui fa un paio di telefonate e poco dopo arriva miracolosamente un mozzo nuovo!



Mario Zed ormai è il meccanico ufficiale del gruppo. Conoscevo da parecchio le sue abilità manuali e la sua attenta e paziente (non sempre paziente a dire il vero) flemma nel sistemare tutto... Ufficialmente affermo che senza Mario nel deserto non ci torno più!!!!

E comunque "abemus mozzum" e si rimonta. Mario e Salvo hanno messo nel frattempo mani anche sul carburatore difettoso del 59x.



Pulito e lucidato si rimonta anche quello e tutta la moto. Il sole è alto, fin troppo. Vogliamo adesso la sabbia, le dune. Vogliamo raggiungere Ksar Ghilane. Molti non hanno mai fatto toccare ai loro tasselli quella farinosa e finissima superfice del deserto. E' necessario prima di buttarci dentro il Sahara un giro di apprendimento: ed immancabilmente si sceglie di varcare l'entrata del Sahara dalla mitica anche se turistica "porta" di Douz.



Ed iniziano le danze delle moto, le curve in leggere derapate, l'anteriore che vuole andare per i fatti suoi... ben presto chi non aveva mai provato la guida su sabbia adatta le proprie abitudini al deserto: è lui, il deserto che comanda, maestoso ed immenso, bisogna assecondarlo, non sono i motociclisti a decidere dove andare, è lui che ti porta dove vuole, con improbabili traiettorie, con quell'anteriore che va lasciato fare. Ma mai dargli troppa confidenza, mai sentirsi sicuri: va amato ma rispettato.

Bisogna adesso affrettarsi, è già pomeriggio, bisogna mettersi in viaggio.

Direzione Ksar Ghilane via pista, la scelta più ovvia e veloce dato l'orario.



Io non ci posso fare niente, quella pista mi invoglia ad aprir la manetta, mi invoglia a giocare.

Su quella pista decidemmo di diventare un "enduristi" insieme a Maurizio. Eravamo insieme lì io e lui con la mia 4x4. Andatura veloce ma faticosa, un continuo zigzagare per evitare insabbiamenti. E come due ballerine ci passarono affianco due motociclisti che sulla sabia "volavano" con disinvoltura. In pochi secondi sparirono all'orizzonte. Io e Maurizio siamo motociclisti da sempre, insieme abbiamo girato l'Europa. Ma mai enduro, mai tasselli veri. Lì, nel deserto ci guardammo negli occhi ed il pensiero fu lo stesso: "qui la prossima volta ci torniamo in moto!"
E ci siamo tornati... e ci siamo tornati ancora... ed ancora ed ancora!

La pista scorre veloce. E' divertente come sempre, con quelle dunette di sabbia che ti chiamano...



Quella non è una pista, quella è un'autostrada... o almeno credevo. Il vento aveva soffiato quasi ininterrottamente per due mesi. Il deserto muta, le dune si spostano, le piste spariscono. E quella pista che porta al Cafè La Port du Desert, la pista più facile e veloce di tutta la Tunisia, per tratti di chilometri era sparita. Il deserto va temuto.

Arrivo e sosta veloce al famoso punto di ritrovo di tutti i viandanti.



Fretta, fretta!!! Come direbbero i Tunisini: Jalla Jalla!!! Sbrighiamoci!

Direzione parco dello Jebil, immancabile ottimo brick presso altro punto di ritrovo e poi est....

La pista scorre, a breve un unico cordone di dune che potrebbe spaventare qualcuno... ma al resto del gruppo non l'ho ancora detto che lungo il tragitto troveremo questa meravigliosa insidia!

Continuano le meravigliose danze delle nostre moto in quel angolo di Africa che sembra tutto nostro.



I giochi sono finiti, il cordone si presenta maestoso avanti a noi. Ma non ho dubbi che non ci sarà la benchè minima difficoltà a superarlo velocemente. Consueti insabbiamenti, qualche caduta... ma tutto scorre.





Siamo dall'altra parte del cordone, riprende la pista. Velocemente, in meno di un'ora, saremo a farci un bagno nelle calde acque sorgive di Ksar Ghilane.


TO BE CONTINUED :)
... soffro di attacchi di gioia...

Libero Cielo

22 APRILE 2013

La sera precedente ci siamo sistemati in uno dei tanti accampamenti a tendoni all'interno dell'oasi di Ksar Ghilane. Il vento caldo aveva già iniziato a soffiare all'imbrunire, e tutta la notte ha continuato, non mollando neppure in questa giornata.
Le nostre moto hanno trovato riparo vicino alle nostre tende.



Oggi giornata, come avevamo già deciso, di divertimento sulla sabbia. Ci svegliamo relativamente tardi, bagnetto nella meravigliosa pozza calda, chiacchiere varie e confronto con i visitatori fuoristradisti presenti sul posto.
Rifornimento serbatoi carburante e giù in direzione sud.



L'intento è quello di fermarci a pranzare presso l'accampamento Zmela, arrivando via pista, e poi fare ritorno a Ksar Ghilane passando per il forte romano per direttissima, ovvero circa 20 chilometri di sole dune, così, tanto per giocare un po! :)
A Zmela arriviamo in fretta, veloci sulla scorrevole pista. Il vento continua a soffiare, la sabbia rossa entra ovunque. Il meritato ristoro è ottimo.
In questa foto il gruppo riunito piacevolmente a tavola. Da sinistra: Jacopo, Salvo, Maurizio, Mario, Mauro (io) e Ramon.



Bagagli e coraggio e si affrontano le morbide sabbie. Sono solo 20 chilometri che ci separano dal fortino, ma sono tutti su un cordone particolarmente ostico, accuratamente evitato dalla maggior parte dei fuoristradisti... noi ci siamo infilati dentro... del resto siamo venuti nel Sahara proprio per questo!

Quando sei su quelle dune ti rendi conto di quanto le distanze non hanno più significato, di quanto piccolo sei rispetto ad ognuna di loro...





Non è stata facile questa passeggiata, riuscire a stare tutti vicini, compattare il gruppo, prendere ognuno la sua cresta di duna, tutte operazioni che richiedono affiatamento, coordinazione, concentrazione... ed in quei momenti in realtà il pensiero si concentra sulla guida, sulle giuste traiettorie da prendere per evitare di insabbiarsi, sulla ricerca dei varchi tra le dune ad ogni discesa... difficile distogliere lo sguardo, difficile fare attenzione al compagno che è dietro per evitare di perderlo... difficile ma necessario.

La traversata procede lentamente ma con costanza... si vede ad est l'oasi di Ksar Kilane; il fortino deve essere da qualche parte di fronte a noi, ogni cordone superato si spera di avvistarlo, ma dopo ogni cordone inesorabilmente ce n'è un altro!

Ecco il fortino, avvistato in lontananza, le dune sono ancora più alte e soprattutto strette, sugli avvallamenti lo spazio di manovra per decidere le giuste traiettorie è poco... la mente deve ragionare alla svelta.

E finalmente prima del tramonto, arriviamo.







La posizione del fortino romano (e poi divenuto forte francese) non è ovviamente casuale. E' situato sulla parte più alta di quella zona, domina ed offre un panorama sul Sahara che lascia ogni volta estasiati.

Prima del buio bisogna rimettersi in movimento. L'oasi di Ksar Ghilane è vicinissima, un pugno di chilometri su dune di solito ben battute. Ma c'è vento, tanto vento: le tracce spariscono, la pista non si vede e, sebbene l'oasi sia a vista, quella zona è insidiosissima. Normalmente in condizioni ottimali si percorre quella distanza in 5 - 10 minuti... ci abbiamo messo un'ora.... La pista era sparita, si improvvisa!
... soffro di attacchi di gioia...

carletto

Che belle foto!!  :rishock:

Quanto mi manca l'Africa!  :cry:

Marley

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marcor71


Cunningham

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE: Regala anche TU qualche Kw a quel cacatoio che è l'Africa Twin

jacopo_92

#137
il problema al pulsante di avviamento del dr che ha costretto ad accendere la moto con quei cavi in mezzo alle dune, è successo giorno 22 quando siamo arrivati a Ksar, o il giorno dopo?
Chi ricorda?

P.S.  il problema dei fusibili che saltavano sempre era causato del regolatore di tensione andato....
risolto!

giacomof


Libero Cielo

Citazione di: jacopo_92 il 14 Maggio 2013, 22:34:39
il problema al pulsante di avviamento del dr che ha costretto ad accendere la moto con quei cavi in mezzo alle dune, è successo giorno 22 quando siamo arrivati a Ksar, o il giorno dopo?
Chi ricorda?

P.S.  il problema dei fusibili che saltavano sempre era causato del regolatore di tensione andato....
risolto!

è successo il 22, mentre eravamo sui cordoni di dune che separano Zmela dal fortino romano.
... soffro di attacchi di gioia...